sabato 23 aprile 2011

MARATONA DI PADOVA 2011

Eccomi qui finalmente, a raccontare anch’io la mia maratona di Padova. Questa volta il mio obbiettivo non è migliorare il mio record personale, ma voglio provare a fare una maratona bene, cioè senza vistosi e drammatici cali negli ultimi chilometri. Tutto sommato, nonostante nell’ultimo mese non abbia fatto molti chilometri, mi sento bene, sono molto sereno, mi impensierisce solo un piccolo sentore al solito ginocchio sinistro. La giornata si preannuncia fantastica, l’ambiente è di quelli dei grandi appuntamenti però si sa: “l’appetito vien mangiando”, “il lupo perde il pelo ma non il vizio” ma soprattutto Ciccio è sempre Ciccio… è quindi deciso, partirò con le lepri delle 3h15’. In ogni caso ciò significa partire qualche secondo al chilometro più tranquillo rispetto alle ultime due maratone dove, sebbene chiuse in 3h15’, nei primi chilometri ero partito decisamente più veloce. Se andrà bene confermerò i 3h15’, se andrà benissimo limerò ancora qualcosa, altrimenti vedremo.
L’avventura comincia il giorno prima, partenza in perfetto orario, durante il viaggio gli argomenti si susseguono vorticosamente, siamo già carichi. Ale è tranquillo, non si è allenato un granché causa “piede scollegato” , è convinto di non riuscire a finirla, tutto ciò che verrà sarà per lui positivo. Anche Daniele è più o meno nelle stesse condizioni, il suo avvicinamento scientifico si è interrotto proprio nell’ultimo mese causa varie malattie sue e dei figli, in più ha una contrattura al polpaccio procuratasi durante la Stramilano di qualche settimana prima. Anche lui è comunque molto sereno. Paolo si è allenato bene, ma soprattutto questa volta parte tutto intero senza infortuni.
Ci sistemiamo in albergo, raggiungiamo a fatica (causa rotonde e sensi unici) il marathon village per ritirare il pacco gara, poi tocchiamo l’acuto artistico porticina filosofeggiando sotto la scena del giudizio universale di Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Fantastico.
Questa volta decido un approccio alimentare spregiudicato, a cena, insieme ai chili di carboidrati, inserisco imprudentemente pizza, funghi e birra + amaro… la notte passa girandosi molte volte nel letto…
Ci siamo, arriviamo molto in anticipo in zona partenza, sono infastidito dal fatto di avere un pettorale molto alto (erroe mio nell'iscrizione o dellorganizzazione?), ho paura di dover sgomitare troppo all’inizio. Per fortuna non siamo poi tanti (1500 circa) ed i timori si sono rivelati infondati. Si parte e dopo soli 2k, senza troppa fatica, raggiungo i pacers delle 3h15’; mi accodo al gruppetto tranquillo e soprattutto molto sereno. I primi 5k passano comunque con un ritmo ben più veloce del previsto (4.22 min/k), dal 5° al 10° si ragiona meglio (4.33) ma siamo sempre in anticipo sulla tabella di marcia. Dal decimo si procede con un ritmo consono alle 3h15’, sempre sul filo dei 4.35/4.40 min/k. Mi sento benissimo, la frequenza cardiaca è sotto controllo, mi sto godendo la gara, proprio quello che volevo! Al 22k mi accorgo però che i bpm aumentano sensibilmente, dai 158 tenuti fino a quel momento, salgono a 168 battiti/minuto. Sono troppo alti, non capisco, non ho accelerato eppure… all’inizio penso che sia impazzito il cardiofrequenzimetro, ma non è così. Comunque mi sento ancora bene e procedo costante con il mio passo. Ho fatto gruppo con altri due compagni di viaggio e ci siamo trovati un centinaio di metri davanti al gruppetto delle 3h15’. Al 30k cominciano a farsi vivi gli organi interni, il primo a bussare è la milza, stringo un po’ i denti per due chilometri senza rallentare e riesco a metterla a tacere abbastanza facilmente. Subito dopo però è la volta del fegato, forse infastidito dai funghi e dalla birra della sera prima, urlerà fino alla fine con una progressione degna del miglior Bugno anni 90. Il gran finale arriva con lo stomaco e la sua sinfonia di rutti che più volte mi hanno fatto un po’ vergognare. Evidentemente l’aumento della frequenza cardiaca era il preludio a tutto ciò. Nonostante tutto, con il cuore alle stelle (sempre sopra a 172 battiti/minuto), tengo duro fino al 39k con un ritmo ancora buono tra 4.45 e 4.50. Il leggero cavalcavia e, soprattutto, il fatto di trovarmi da solo dopo che il gruppetto delle 3h15’ mi ha superato segnano per me la fine. Mi rendo conto che il personale questa volta non arriverà, appena provo a rilanciare l'azione tutto l'addome mi fa male. Decido quindi di non rischiare inutilmente, ingrano le ridotte e mi porto al traguardo con un ritmo di circa 5.30/5.40. Negli ultimi 3 chilometri ho perso quasi 4 minuti rispetto alle mie ultime maratone. Peccato, non tano per il BP mancato (non era tra i miei obbiettivi di oggi), piuttosto per la crisi degli ultimi 3 chilometri; chissà, forse causata dalla cena non proprio da maratoneta, o forse (più probabile) perché il 3h15’ non è ancora il mio tempo maratona.
Sono comunque contento e soddisfatto di questo weekend, mi sento più vicino alla “maratona perfetta”, ho già voglia di correrne un’altra.
Mi unisco agli altri che hanno chiuso poco sopra le 4h con tempi un po’ più alti dei loro rispettivi personali. Anche Ale è arrivato, anzi ha giocato un ruolo fondamentale che ha portato al traguardo Daniele beccato dalla Signora Maratona in giornata negativa. Oggi nessun BP per i porticina, ma siamo comunque tutti molto contenti per aver corso una maratona all’altezza delle aspettative.
Alla prossima.
Ciccio

lunedì 18 aprile 2011

Fun in Padova !

Inizio a raccontare la mia maratona con un grazie ai compagni d'avventura, Paolo, Dani (i 161, con i quali avevamo stretto un patto in una piovosa notte di giugno) e Ciccio.
Non so quando nella mia testa sia iniziata questa corsa (forse mai), ma so che la mia preparazione non era stata perfetta e le mie aspettative pressoché nulle. La giornata festiva inizia con sveglia alle 5.50 e un "Ma chi ce lo fa fare ?" rivolto a Paolo. Poi colazione, e l'autobus che ci porta alla partenza, "solo" 90 minuti prima della gara, tutto tempo rubato al sonno !
Non ho voglia di cambiarmi... non ho voglia di correre, e prendo un po' in giro gli altri perché secondo me si sono vestiti pesante. Si è aggregato anche Lorenzo con il quale chiacchieriamo piacevolmente. Si consegnano le borse, si va nella gabbia... il solito rituale.
Paolo e Dani partono con il pacer delle 3h45'. Io anche, almeno per fare un paio di km con loro. Passa il km 5, in cui rallento leggermente per mangiare uno spicchio di mela... e arriva il km 7 in cui mi ritrovo ancora con loro. "Avete caldo eh ? Ve l'avevo detto !!". km 10... km 15, reggo... si sta insieme, si parlicchia ma non troppo, sento Paolo che dice "ma che bella immagine". Presumo si riferisca a noi tre che corriamo insieme, oppure sogna ? Continuo al ritmo delle 3h45', km 20, passa la mezza, sono ancora lì, ma so che nelle gambe non ho quel ritmo. Al km 24 decido di rallentare e lo dico agli altri, ormai pentiti della scelta dell'abbigliamento ;-) !! Per me era già una soddisfazione essere lì, in quel punto con quei tempi e tutto ciò che sarebbe successo da lì in poi sarebbe stato un ottimo allenamento... Continuo a 5'30'' fino al km 28, in cui arriva un po' di stanchezza. Normale, non avevo fatto nemmeno un lungo ! Al km 29 incontro Dani che sta camminando e che vuole ritirarsi. "Non se ne parla... " gli dico e lo incito a finire. Il più era fatto, mancavano solo 13 km, gli ultimi e potevamo farli un po' camminando e un po' correndo. E così è stato... 2 km di corsa e 700 metri camminando, bevendo e fermandoci ai ristori. All'arrivo troviamo subito Paolo, giunto poco prima di noi e Ciccio ormai cambiato, rilassato, e un po' dispiaciuto per un rallentamento al km 39. Dai Ciccio, sarà per la prossima... !
Che dire ? Avere qualcuno nei km più difficili di una maratona è un aiuto immenso, non mi era mai capitato nelle mie precedenti. Inizio a pensare anche che vivere la gara senza caricarla di troppi significati cronometrici possa renderla molto più gestibile mentalmente.
Infine, correre in compagnia e condividere emozioni di qualsiasi tipo, anche solo per far passare un chip contemporaneamente o tagliare un traguardo insieme è una esperienza che auguro a molte persone di saper apprezzare.
A quando la prossima crostata tutti insieme ?

Ale

martedì 12 aprile 2011

Ma cosa c'è nell'aria di Milano??



Mi devo forse preoccupare? Insomma alla Stramilano si vola in maniera inaspettata e poco dopo una corsa cazzeggio diventa una domenica veramente divertente... Cosa sta succedendo a questa città storicamente ostile ai podisti? Cronaca di una giornata da ricordare:prima di tutto l'esperienza della staffetta che devo dire proprio simpatica; aspettare il proprio compagno, passare il testimone e aspettare all'arrivo l'ultimo componente è da rifare! Il tifo: per la prima volta ho urlato talmente tanto e applaudito altrettanto che alla mia partenza avevo la lingua attaccatta al palato e le mani rosse! E poi l'arrivo: in piedi sopra una fontana...ho provato le stesse emozioni dell'arrivo della mia prima maratona!! In conclusione ragazzi la corsa questa domenica è stata divertimento puro!!! Adesso il vento di Milano deve soffiare verso Padova...speriamo. Soffiate ragazzi soffiate

domenica 10 aprile 2011

Maglia nera a Milano



Cosa dire della mia maratona, un disastro !!!! Ritirato alla mezza.

Sin dai primi K sentivo che non andavo, ho cercato di stare con i pacer delle 4h ma ero stanco e le gambe non giravano.

Ho pensato che fosse per via del caldo e quindi a tutti i ristori ho bevuto sali e bagnato la testa, ma niente. Al 13° K ho incorciato Daniele che aspettava il cambio di Carlo, più che incorciato l'ho notato che saltava in mezzo alla ressa urlando come un pazzo.... carichissimo!

Al 15°K il tracollo, sudori freddi gambe mollissime e lì ho pensato seriamente che oggi non era proprio giornata, troppa fatica un senso di spossatezza generale.

Ho provato a mangiare della frutta (due pastigliette le avevo già prese), nulla cambiava e i sudori freddi aumentavano.... Mi è venuto in mente un giro in bici in Umbria (te lo riordi Paolo?). Ho tirato fino alla mezza e poi ho deciso di fermarmi.

Non aveva senso continuare ero troppo impallato.

Mentre camminavo verso il traguardo, che fortunatamente era vicino, mi si è affiancato Dani. Due parole veloci ed è ripartito verso il cambio con Walter.

Penso che un buon fattore della disfatta odierna lo abbiano giocato gli antinfiammatori che ho preso in settimana a causa di un forte dolore alla scapola destra.

Sono abbastanza deluso, pensavo di fare una bella gara.

Pazienza, penso però che uno debba conoscere il proprio limite ed accettarlo.

Comunque come si dice "una volta che hai toccato il fondo puoi solo risalire" ... ed è quello che ho intenzione di fare.

Quindi sotto con le ripetute e i lunghi, giugno si avvicina.

Alla prossima uomini