mercoledì 28 novembre 2012

Sentiero del viandante

Un viaggio con tutti e cinque i Sensi


Innanzitutto i rumori.
Quelle delle tante foglie sotto i nostri piedi volutamente trascinati per sentirne il fruscio.
Il rumore non proprio poetico delle auto sulla SS36 dello Spluga, ora lontano, ora vicinissimo.
Quello più dolce delle campane delle tante chiese, richiamo quasi ancestrale alla Messa domenicale.

Poi la vista.
Alcuni scorci veramente suggestivi verso il lago, soprattutto dove il sentiero scosceso correva sul limite del precipizio.
Quel prendere un punto di riferimento lontano in riva al lago e scoprire come la corsa lo avvicinava…prima davanti, poi di fianco, ora dietro. E allora si cambiava punto di riferimento.
L’incontro visivo e non solo con tante persone, pochi secondi ma sufficienti per caratterizzarle e renderle uniche e indimenticabili: il bambino che a insaputa della madre abitava vicino al sentiero del viandante, la vecchina della locanda preoccupata che potessimo prendere freddo, il vecchio che aveva fatto il triathlon 70.3, il brillante controllore del treno un pò in soggezione davanti al prof.
E anche la "non vista" di tanti cartelli che ci hanno fatto sbagliare strada per poi tornare sul giusto cammino(proprio come nella vita di tutti i giorni).
Gli odori.
Del bosco, dei pollai, del nostro sudore.

Il gusto dell’acqua fresca, del cioccolato, delle patatine…e quello acre e disgustoso che ti riempie la bocca durante la fatica.
Ma anche quello non molto apprezzato e invertito di un panino freddo e di una coca calda.

E infine il tatto o meglio la percezione fisica del proprio corpo.
La sensazione di freddo alla partenza che mano a mano si trasforma in un piacevole benessere.
Le gambe stanche e le ginocchia gonfie di acido lattico all’arrivo.

Grazie a chi ha condiviso con me queste sensazioni.
http://connect.garmin.com/activity/246757322