martedì 22 giugno 2010

Che notte quella Notte


Ragazzi che notte quella Notte. Sarà perché l’ho sognata prima, sarà perché continuo a tornarci con la mente, sarà perché mentre la vivevo non ci credevo.

Difficile, se non impossibile descriverla compiutamente, ogni minuto mi verrebbe in mente un nuovo ricordo e non riuscirei mai a porre la parola fine al resoconto.
Qualche chiazza sulla tela:
Sono stato così contento prima della partenza di essere amalgamato anche cromaticamente nella nostra Gente. Il tempo che mi separa dalla partenza, che in solitudine mi avrebbe logorato, è diventato un vero piacere, tra tanti occhi che mi danno tanta fiducia.
E che bello avere anche i 171 fino alla partenza dietro le quinte. L’unico peccato che non abbiamo potuto correre in parata neanche un secondo. Ho rivisto poi nella foto della partenza Dani sporgersi per incitarci, questo è il nostro Spirito!

Che patema alla partenza, ma anche che orgoglio ragazzi. Pronti via, occhio a scendere e via al volo. Le gambe girano subito bene, perfetto.
Ecco la Torcida! Mamma mia che brividi Grazie!
Passano le prime centinaia di metri. Le sensazioni sono perfette. Le moto si affiancano a proteggerci subito.
In un attimo Via Lecco è divorata, la piazza della Chiesa di Villasanta è sempre più vicina, mi sembra di andare troppo forte e di non riuscire a prendere il cinque di Isabella. Eccola, coi miei genitori. Mi sembra un po’ spaesata, ma alla fine capisce chi sta arrivando. Cinque!Il punto è lo stesso dove qualche decina di anni fa mi portavano a vedere quei marziani che di sera correvano fino a quella montagna là. Allora credevo che era più facile andare a giocare in Nazionale che emulare quei pazzi. Invece…
Via sempre a mille all’ora ad attraversare il paese, tra visi noti e non ma tutti sorridenti ed incitanti. Villasanta è davvero speciale.
Finisce il paese e ci disponiamo sul passo programmato, con Ciccio a menare l’andatura. Sta benissimo, sono contento, di fianco a lui ho compiuto tante imprese ormai. Fabio tiene bene il passo, concentratissimo. Tra Arcore ed Usmate ci disponiamo nella formazione che terremo poi fino alla fine: Ciccio davanti, io dietro a regolare il passo (cioè a dire a Ciccio di rallentare…) e subito Fabio, attento a non scalpitare; il suo enorme potenziale non gli fa dimenticare di non essere avvezzo alla distanza, bene così.
Sempre scortati in modo impeccabile dalle Moto, sono parte integrante, ci sentiamo una squadra. Una squadra completata dai ragazzi dell’auto, puntuali e precisi ad ogni appuntamento . Sono organizzati ed affiatati molto meglio dei ristori ufficiali e non ci fanno mancare nulla, fantastici!
I chilometri vengono divorati, e ispirandoci a Pacman, ci divertiamo a divorare qualche terna.
Stiamo bene e siamo tranquilli, anche quando comincia a piovere forte. Ciccio vola come non mai, io mi sento sicuro di arrivare in buone condizioni e Fabio, giustamente, non rischia nulla.
Tra Olginate e Calolzio rallentiamo, come biathleti che ci accingono ad andare al poligono.
Al punto convenuto, incontriamo tutti e sette i nostri Angeli che hanno allestito un bivacco e ci cambiamo predisponendoci alla camminata.
Tra un taglio ed un tornante la sorpresa di incontrare tante volte i ragazzi dell’auto. E’ magico, mentre camminiamo, vederli sul ciglio della strada. Ho l’occasione di riscaldarmi nel sorriso di mia moglie. Indimenticabile davvero.
Prima di Erve li salutiamo definitivamente, ma dopo un paio di minuti, dopo il cancello orario, ecco i ragazzi delle moto. Ci assistono nel secondo cambio di indumenti e ci salutano incoraggiandoci. Troppo grandi, fino all’ultimo.
Ora siamo noi tre. I metri da Erve al bivio ce li facciamo in perfetta solitudine. Ognuno di noi inconsciamente sta richiamando le energie per l’ultimo sforzo.
Il bivio. Ciccio davanti si trasforma nel Folletto Buono del Resegone. Parla, incita, aiuta, indica dove poggiare i piedi, battezza i gradi difficoltà di ogni passaggio! Io subito dietro, concentratissimo. Fabio a seguire, prudente e sicuro. Stiamo sempre benone, me ne rallegro egoisticamente quando vedo gente stare male di stomaco o per i crampi. Arriviamo al volo al Forcellino. Ci dicono che è finita ormai, ma, memore del provvidenziale secondo sopralluogo con Fabio, so che non è così e mi sforzo di non calare la concentrazione. Meno male, perché il sentiero si mantiene durissimo.
Sto per avvertire la stanchezza, specie quando incrociamo per l’ennesima volta qualcuno che dice che mancano venti minuti. Alla fine Ciccio annuncia di avere udito le voci della capanna. Ciccio davanti e Fabio dietro sono fiumi in piena di parole . Io sinceramente non so se stessi parlando o meno, ma ricordo il ribollire di mille emozioni, tutte assolutamente nitide ancora e per sempre dentro di me.
Arriviamo e ci ristoriamo alla meno peggio. Resta solo da attendere l’altro Cardine della Porticina. Eccoli. Li vedo arrivare freschi e con una Fierezza unica in viso. Sono stati bravissimi. Ora è davvero fatta!
Decidiamo di scendere ancora con buoi, piove troppo per godersi la Capanna e in un paio di ore fangose siamo alla macchina. Che buono quel caffè degli alpini.
Siamo stravolti, ma pervasi da una soddisfazione unica. Non è la “solita” sensazione post gara.
Qui senza alcuna retorica abbiamo davvero compiuto una impresa indimenticabile e ne siamo pienamente consapevoli.
Ce ne saranno ancora, ma questo regalo che ci siamo fatti è proprio unico. Tutto mio, tutto di Ciccio, di Fabio, di Margrethe, di Carlo, di Michele, di Violetta, di Pippo, di Tana e di Popo.

4 commenti:

  1. Difficile trovare parole migliori per descrivere quanto abbiamo compiuto, appena troverò il tempo cercherò di raccontare anche le mie sensazioni. Aggiungo subito però un enorme grazie al Pani, che è stato il nostro condottiero, con la sua proverbiale saggezza e calma ci ha timonato fino all'arrivo. Ogni volta che mi giravo lo vedevo sempre composto e determinato, infondendo quella sicurezza necessaria per affrontare imprese del genere.
    A presto
    Ciccio

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  2. Un Presidente orgoglioso di Voi23 giugno 2010 alle ore 14:02

    Siete stati a dir poco strepitosi Ragazzi !
    Ognuno di voi ha svolto quel ruolo che responsabilmente sapeva di doversi assumere e che gli altri gli chiedevano.
    Il risultato finale è stato il raggiungimento del vostro Sogno.
    Un peccato non vedervi anche solo per un attimo, ma vi ho immaginato così.
    Ciccio, adrenalina allo stato puro difficile da contenere ma contagioso per tutti
    Pani, attento e concentrato fino all'ultimo metro
    Fabio, una "incoscienza" la sua, ma programmata e ponderata nei minimi dettagli
    Complimenti Campioni

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  3. Iscritto nr.1 alla MR201123 giugno 2010 alle ore 22:10

    Che dire ragazzi .... pelle d'oca a mille e una grandissima invida nel non esserci anch'io.
    Non dimenticherò mai lo sguardo di ognuno di voi, si leggeva il timore per quello che vi attendendeva ma allo stesso tempo la determinazione di portarlo a termine ad ogni costo.
    bravi uomini

    p.s. Non dimenticherò neanche la quantità di derrate alimentari, birre comprese, che ha caricato Margrethe in macchina ... mitica.

    Fra un anno Michele c'è !!!!!

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  4. Ciao Porticinas!!
    Mi intrufolo qui (visto leggo sempre le vostre gesta ma non commento mai!!) per unirmi al coro dei COMPLIMENTI!!
    E come ho già detto a qualcuno, aggiungo anche un GRAZIE!
    Io sono sempre stata una "fan" della Monza Resegone perchè è una gara storica di Monza, che mi ha sempre affascinata, ma quest'anno aveva un sapore tutto diverso.
    Fare il tifo, provare a inseguirvi, trovarsi tutti con gli stessi colori, è stato bellissimo!! Anche se spettatrice, mi sono divertita un sacco, è stata proprio una bella serata.
    Chiaro che l'anno prossimo si rifà, giusto? Nuovo logo, nuovi gadgets, nuovi striscioni, saremo molto più "profescional"...non vedo l'ora!!! :-))

    Continuate così!!

    Valeria

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