sabato 31 dicembre 2011
BUON 2012!!!
venerdì 9 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
GOJto Interruptus
Vi risparmio tutte le battute sul Goj fatte durante il viaggio a Senna Comasco, non basterebbe la pagina blog! Ci vorrebbe un Gojzionario.
La Tapa è ben organizzata con ritiro dei cartellini in una calda palestra e il percosro ben segnalato.
Si parte da un punto non ben precistato e si sale, si scende, si sale, si scende, si sale, si scende, si sale, si scende, si sale, si sale, si sale, si scende.Il percorso sembra il mio tracciato del elettrocardiogramma!!!!
A parte qualche passaggio su asfalto, il percorso è tutto nel bosco alle pendici del monte Goj. Molto bello e molto panoramico soprattutto una volta raggiunta la cima.
Si corre tranqulli tra una tapazzata e l'altra. Arriviamo al bivio tra la 28K e la 42K (22K sulla altimetria) e con spavalderia inforchiamo la 42K. Solo qualche altro tapascione ci segue. Ad un certo punto il buio, il dramma si stava consumando.... Verso il 25° fitta atroce al quadricipite dell coscia sinistra (ma porc... beeeep!). Cammino qualche metro ma non passa. Con sommo rammarico giro i tacchi e accompagnato dai miei due "angojli gojstodi" ritorniamo al bivio, dove si riprende il sentiero al 36° (il flesso tra il 35 e il 37 ce lo siamo sparati!!!)
Stringo i denti sul sali e scendi ma al 32° (40K) niente non gliela fo.... "gojto interrotto" !
Che dire quindi, Claudio mitttico come al solito, non fatica mai! Pani in gran forma! Mich così e così.
Tapatona da rifare, molto simile ai Sentieri di S. Cristina.
Tapa Mich
lunedì 28 novembre 2011
Eravamo quattro amici al bar...
Poi uno se ne andato per chiudere sotto i 30 minuti...ops 40 minuti... e siamo rimasti in tre !
Poi un altro se ne andato perchè è corso al bagno a vomitare e siamo rimasti in due !
Poi un altro è rimasto indietro !
Sono rimasto da solo al bar...e mi è toccato pagare i 4 caffè !
Alla fine eravamo ancora quattro amici stanchi al bar...
p
martedì 15 novembre 2011
Trail del Monte Portofino 2011 - che bello!
Busto Arsizio Portofino solo andata...
Andiamo con ordine e partiamo dall'inizio della settimana: lunedì ore 14 Casa Circondariale di Busto Arsizio.
Quella che sembrava essere una baraccata si è rivelata una corsa ben organizzata (dalla UISP) con agguerriti partecipanti; otto giri da 550m, pettorali, ritmi elevati, punzonatura, premiazioni nani e ballerine (leggasi detenuti ed esterni runners di lungo corso).
Per dovere di cronaca sono arrivato quinto; primo terzo e quarto sono arrivati atleti della ARC di Busto, secondo un detenuto outsider e quinto il sottoscritto.
Complimenti agli organizzatori davvero davvero tanto surreale quanto divertente!
Ecco ecco a proposito di divertente... ma quanto mi sono divertito domenica?!?!?!?
La corsa ligure ha cancellato tutta l'acqua presa durante l'anno e la bellezza dei luoghi mi ha fatto pensare per quest'anno basta così (voglio tenere un ottimo ricordo podistico dell'anno).
La famiglia al seguito pressochè sisemata, la giornata splendida, la compagnia e il posto...cosa si puo' chiedere di più?
E adesso a correre uomini, piano e per poco almeno per un mesetto e poi si cambia musica...direi british!!
d
P.s. All'occhio Paolo perchè mi sa che il prossimo agguato te lo faccio durante una notturna! Miiiiinnnchia che rriiiidere!
lunedì 14 novembre 2011
PORTOFINO TRAIL…CHE SPETTACOLO !
Già il giorno precedente la gara si è instaurato un clima molto sereno da allegre e spensierate famigliole in gita a “Santa” …un po’ meno serena è stata invece la mia nottata.
Il mio stomaco…sempre più deboluccio…mi ha imposto le seguenti sveglie 23.30, 4.00, 6.15 con annessi pit stop obbligati al micro-bagno della camera.
A colazione avviso i miei compagni del mio malessere, mangio poco o nulla, ma sono comunque convinto di partire, fiducioso che – come spesso accade - quando inizi a correre “le cose si aggiustano”.
Ci avviamo quindi al comodo palazzetto dello sport dove depositiamo le borse.
Siamo pronti, ultimi dubbi sull’abbigliamento e presto i “gemelli pattumiera” (stante i sacchi neri indossati per proteggerci dal freddo) sono alla partenza.
Neanche il tempo di dichiarare i tempi che ipotizziamo di impiegare che si parte.
Si sale subito…dolcemente ma si sale. Si lascia presto la strada asfaltata per addentrarsi nel bosco.
Il paesaggio è stupendo, sia volgendo lo sguardo lontano (mare, sole e scogli) che osservando più vicino (rustici, sentieri ben curati e bosco).
In meno di un’oretta giungiamo in cima alla prima salita, dove è posto il secondo ristoro.
Dani mi attende…farà così in cima ad ogni salita, in fondo ad ogni discesa, ad ogni punto di ristoro. Gliene sono e sarò molto grato. Se il regolamento me lo consentisse farei valere il “suo attendermi” almeno mezz’ora per ottenere il real time che avrebbe sicuramente fatto oggi. Si deve accontentare del mio Grazie.
Ciccio invece è già scattato…farà una gran gara come avevo pronosticato !
Ora si scende verso San Rocco…si corre agevolmente in discesa.
Siamo ormai sul lato del mare e gli scorci che ci si aprono sono davvero fantastici. Devo stare attento a non distrarmi troppo per non inciampare.
Seconda salita e si arriva al 4° ristoro. Abbiamo doppiato la metà gara. Ora giù in picchiata a San Fruttuoso, un angolo di paradiso nel silenzio del “fuori-stagione”.
Tutto sommato mi sento ancora bene anche se il ritmo sull’ultima salita inevitabilmente cala.
E’ un continuo corri e cammina veloce…per il quale certamente ho ancora bisogno di allenamento.
Alcuni falsi piano però sono fantastici…si assapora proprio la bellezza di correre a pieno contatto con la natura.
Sull’ultimo strappetto Dani mi tende un insospettabile agguato…nascosto dietro un Ape-car mi spaventa, ma soprattutto ancora una volta mi attende.
Manca poco dobbiamo solo scendere a Santa Margherita, ricevere l’applauso delle nostre famiglie e chiudere la fatica con un simbolico 3h30m30s.
Si chiude un’altra gara, presumibilmente l’ultima dell’anno, condita con tutto quello che la corsa riesce a darmi: benessere, fatica, natura e amicizia.
paolo
mercoledì 2 novembre 2011
PRESOLANA, 30 ottobre 2011
domenica 16 ottobre 2011
Fatti mandare dalla mamma a ..... Cremona !
Torniamo al resoconto della giornata. Prima di tutto GRANDISSIMO ALE... era carichissimo, non faceva altro che ripetere "io mi butto al massimo salto". I salto l'ha fatto ma di gioia.
Io non avevo ambizioni, sono arrivato da una settimana di fermo totale e un paio di trasferte. Quella Reggio Calabria è stata devastante.... mangiate di pesce da spettacolo.
Poi per concludere in bellezza, sabato sera cena da Mc Donald.
Quindi sono partito senza guardare troppo il cronometro. Ho corso circa a 5 fino al 18° (1.30.52), poi sono calato e sono stato preso da Gianni e il suo entourage. Il pubblico lo applaudeva e cantava. E' stato un bel diversivo per far passare i K più difficili.
Alla fine il cornometro ha battezzato un 1.47.12, 20 sec. più del mio personale.
L'unico rimpianto è che l'agoniata NRISI è arrivata molto tardi. Forse ne dovevo mangiare 2 di 1955 !!!!
Chi c'è all'AlpinCup del 13/11?
Mich
Maratonina di Cremona
Alla prossima gara,
lunedì 10 ottobre 2011
ARRANCABIRRA 2011
È stata una gara semplicemente fantastica, dai due volte molto distinti… da subito si percepisce il primo volto, quello goliardico. Courmayeur è invasa da gente in maschera, dottori che spingono una barella con un partoriente, un gruppo di Lecce con i costumi tipici, svariate spose con tutto il seguito, gente con il cartello “dolor des Geants”… Ci sono anche i top runner, i fratelli Gross, Gabioud (il vincitore del Tor des Geants), Pellisier, e Marco Gazzola vestito da pecorella con un cartello con scritto “pecorella smarrita al vago pascolo rif. Bertone?” (per chi non lo sapesse Gazzola è arrivato primo al Tor des Geant con 5 ore di anticipo sul secondo, Gabioud, però ha sbagliato sentiero poco prima dell’arrivo e non è passato all’ultimo controllo del rifugio Bertone ed è stato squalificato). Faccio la lunga coda al ritiro pettorali affianco a Giovanni Storti, dicono che c’è anche Aldo ma io non l’ho visto. Il clima è quello da ultimo giorno di scuola, il clima meteo invece è tutta un’altra cosa… sono giorni che le previsioni annunciano freddo e neve a Courmayeur, freddo e neve ci sono stati, eccome. Alla partenza tutto sommato il tempo regge, molto freddo (2°) nuvolo ma senza precipitazioni. Per fortuna Luigi (il mio grande amico Valdostano, il salumiere di Morgex) ha in macchina due bastoncini in più, io non li ho portati, mi faccio convincere e li infilo nello zaino, gli sarò grato per sempre.
Pronti via si parte, dopo pochi minuti ci si riscalda, si passa il centro di Courmayeur tutta in festa, si attacca il sentiero, cerco di non perdere contatto con Gazzola, quando mai mi ricapiterà di correre affianco ad uno come lui? Dopo neanche 20’ la prima sosta birra, si beve in fretta, si contrassegna il pettorale, e via, mi sento già felice, splendido. Comincia a nevicare intensamente, si scherza dicendo che è Natale, e la frase più sentita è “… per fortuna che è neve e non pioggia…” ce ne pentiremo amaramente… Si procede con passo regolare senza strafare facendo a gara a chi spara più cavolate. Secondo ristoro, niente sali o integratori, ma birra (ovviamente), uova strapazzate, bacon, fagiolata, fontina e pane. Mangio per reggere meglio la seconda birra, sono sempre più felice … si sale, la neve ed il freddo aumentano e si arriva al terzo ristoro (2000m), questa volta insieme alla birra ci sono polenta e costine… sono sempre più felice… Da questo punto i poi la gara mostra il suo secondo volto, quello duro. Nevica molto intensamente, il sentiero è tutto coperto di neve che con il passaggio delle persone diventa una lastra di ghiaccio vivo. Stare in piedi è diventata un’impresa ardua. C’è un breve tratto in discesa piuttosto esposto, per lo più fatto con il culo per terra per evitare di ritrovarsi in fondo valle. Si riprende a salire e penso che almeno sarà più facile stare in piedi. Mi sbaglio, ogni 4 o 5 passi mi ritrovo senza accorgermene per terra dopo un triplo carpiato… anche il litro di birra che circola nelle mie vene non aiuta… La marcia si fa lenta, siamo in piena bufera di neve, quando siamo quasi in cima (Tete de la Tronche 2600m) gli organizzatori corrono giù per bloccare la corsa, ormai noi la dobbiamo concludere anche perché di scendere da dove siamo appena saliti non se ne parla, troppo ripido. Nel mio recente passato di alpinista ho a curriculum 18 cime sopra i 4000m, vie di sesto grado su roccia e svariate scialpinistiche anche notturne, non lo dico per tirarmela, ma per dire che di esperienza in montagna in condizioni estreme credo di averne; tuttavia ho avuto non poche e serie difficoltà a ritrovarmi in piena bufera su terreno ghiacciato con i bastoncini al posto della piccozza e, soprattutto, con le scarpette da trail al posto degli scarponi con i ramponi. La discesa è una gara ad eliminazione, ad ogni istante vedi gente per aria in strane rotazioni. Il fatto più difficile da gestire è che per terra non si riesce a distinguere il ghiaccio dalla neve, ovviamente stavamo fuori dalla traccia ormai impercorribile, ma anche andare per ripidi pendii erbosi ricoperti di neve non era molto meglio… per fortuna non c’erano più tratti esposti quindi il pericolo era limitato a non perdere la verginità su qualche sasso… Peccato perché in quel tratto sarebbe stato splendido correre.
Arrivati al rifugio Bertone (quarta birra) il sentiero entra nel bosco e la traccia è pulita dalla neve, la gara torna a mostrare il suo primo volto quello goliardico. Riacquistata la fiducia nella suola delle scarpe, con più di un litro di birra in circolo ci tuffiamo giù verso Courmayeur. Quinta tappa, quinta birra, torno a barcollare, questa volta non per colpa della neve… arriviamo all’arrivo, ci mettono la sesta birra i mano, confesso che non la bevo tutta ma un terzo la verso per terra, mi accorgo che per parlare biascico. È una grande festa, musica dal vivo, mi intrattengo a chiacchierare con altri amici valdostani e registro il mio passaggio credo un quarto d’ora dopo l’arrivo, quasi non ci pensavo, oggi non è stata una gara, ma una splendida gita di gruppo.
Il bilancio della gara è estremamente positivo, la presenza della neve tutto sommato ha reso interessante ed impegnativo una buona metà gara, come dire due gare al prezzo di una! L’anno prossimo assolutamente iscrizione di gruppo, occhio che aprono il 1 giugno e si chiudono in pochi giorni!
L’unico dispiacere è per Stefania ed i bambini; infatti a causa delle difficoltà, sono arrivato all’arrivo un’ora dopo circa all’orario previsto, e dopo essersi assorbiti una buona quantità di freddo si sono rifugiati in albergo prima del mio arrivo.
Il giorno dopo ovviamente cielo terso e sole splendido (in pieno stile porticina direi), e per la prima volta le gambe erano a posto, ma le braccia ed il fondoschiena totalmente doloranti!
Ciccio
sabato 8 ottobre 2011
La crisi del 33° km dopo 5 km di corsa...
martedì 4 ottobre 2011
Vai a Milano e ti ritrovi a Londra!
Ovvero cronaca di tre giorni di podismo (sotto varie forme)
Sembra continuare per il sottoscritto il particolare feeling con le corse milanesi; domenica di buonora il terzo piano di via Amati 40 parte quasi al completo per la ormai storica DeeJay Ten. Due le novità più significative dell'anno: si aggiunge al gruppo gita un vero top runner e non sto scherzando infatti chiuderà 27esimo (3°di categoria) e il percorso che ineccepibilmente permette con i suoi vialoni di ampio respiro di poter considerare la gara anche per fare il tempo (ma non è il nostro caso).
La splendida giornata, il passo non impegnato e l'arrivo all'arco della pace rendono la garetta davvero piacevole, aggiungiamo poi che la prospettiva di un bel pic nic in parco sempione e la solita doccia da imbucato negli spogliatoi dell'Arena fanno dimenticare l'interminabile coda al ristoro finale (in compenso una sciura del ristoro mi ha regalato un paio di ore dopo una scatola intera di barrette enervit) e il saccheggio del deposito borse (con tanto di mail di scuse da parte del dott. Rosa in persona).
Vabbe dai soprassediamo al fatto che la Tds fa casino e non appaio in classifica (io come tanti altri).... si vede che sono di buon umore?!?!?
Adesso arriva il bello: early october... devo essere sincero:davo per scontato di non essere estratto per la maratona di Londra ma ci speravo da maledetti!!!
Quando lunedì mi arriva la mail "Congratulation bla bla bla" devo leggerla più volte e mi sale un'esaltazione pazzesca; sms agli amici, pianificazione del viaggio... L'entusiasmo un po' cala quando scopro che ad uno ad uno non avrò compagni di ventura però permettetemelo eccheccazzo vado a Londra... l'anno delle olimpiadi...permettetemi di menarmela un po'....
Cala il sole e monta il panico: malauguratamente cancello in maniera irreversibile la mail tanto agognata facendo confusione tra quelle con lo stesso oggetto che ci siamo girati nei concitati momenti post esiti; e adesso? Sono impietrito, non trovo sul sito nessun modo di risolvere il problema neppure uno straccio di indirizzo mail per chiedere info a riguardo... solo...ed eclusivamente... un numero di telefono...
Porcaccia miseria sarà dalla terza media che non accenno ad una discussione in lingua come posso chiedere ad una simpatica operatrice di rimandarmi la mail "sa ero emozionato e l'ho cancellata".
Siamo a martedì mattina, sono distrutto;son sicuro che anche il mio secondogenito ha sentito la tensione tanto che ha pianto per un'ora a fasi alterne nel cuore della notte. Passo la mattinata a prepararmi il discorso e finalmente a pranzo chiamo: dopo tre tentativi per comprendere il classico risponditore automatico "premi 1 per...2 per..." finalmente raggiungo l'obbiettivo e con mio grande stupore mi faccio rimandare la mail con il link per formalizzare l'iscrizione.
EVVVAI SONO DI NUOVO IN PISTA!!!
God save the Porticina!
d
sabato 24 settembre 2011
ARRIVEDERCI "SCACCA"!!!
"Noi che ti amiamo di un amor fedele, montagna che sei bella e sei crudele"....si, perchè di crudeltà allo stato puro trattasi, dopo mesi di allenamenti estenuanti in altura, cronoscalate in notturna e un dislivello accumulato tale da conquistare il Nanga Parbat....solo Giove e Pluvio, in gran forma, potevano mettersi in mezzo e cancellare tutte le mie velleità per la possibile impresa...
Percorso alternativo, 30 km, 2600 m. di dislivello...poco a che fare con il vero "Scaccabarozzi" ma...ho provato la traversata bassa decine di volte per cronometrare il passaggio al primo cancello, non c'è tutto il resto e quindi....non rimane che spalancare il gas e dare tutto in questo mare di fango, pioggia, grandine e vento....
Arrivo a Pasturo dopo 3 ore e 24 minuti intensissimi, mi sono divertito tanto e ho ancora la forza di sprintare sull'ultima rampa...questa volta asfaltata!Il mio è un arrivederci caro "Trofeo Scaccabarozzi"...il conto è ancora aperto e l'amore per queste montagne ancora più grande!
Claudio
lunedì 19 settembre 2011
Una splendida giornata pessima!!
martedì 12 luglio 2011
Gran Trail della Valdigne 2011 - un altro sogno messo nel cassetto!
Ricordo ancora perfettamente come se fosse ieri quando, all’inizio dell’anno in pieno inverno, stava prendendo forma il progetto Valdigne, non stavo più nella pelle, non riuscivo a pensare ad altro, mi tremavano le gambe sotto la scrivania dell’ufficio. Il primo passo era stato fatto, sarebbe arrivato il giorno in cui avrei realizzato un altro grande sogno! La prima volta che ho sentito parlare di Gran Trail è stato anni fa, quando lavoravo a Courmayeur. Per caso, una sera, ero andato alla presentazione della prima edizione del GTV (2007), ed avevano proiettato il film dell’Ultra Trail du Mont Blanc. Mi sembrava una cosa veramente impossibile, i trailers per me erano semplicemente sovraumani, come quelli che facevano la Monza Resegone…
Indubbiamente sarò poco obiettivo nel racconto, per me non è stata solo una grande avventura sportiva, è stato un susseguirsi di emozioni molto intense, scatenate anche dal rivedere i posti dove ho vissuto per quasi 6 anni, dal respirare i profumi di quelle valli ma, soprattutto, dal rivivere le amicizie semplici e profonde nate in quegli anni.
Da esagerato che sono penso subito al percorso lungo, 100k con un dislivello totale di 5200m; non smetterò mai di ringraziare il Cielo per avermi donato 5 minuti di lucidità, grazie ai quali mi sono iscritto al percorso medio, che comunque conta 55k e D+ 3670m. In tutta sincerità, vista la fatica vissuta, non credo che sarei riuscito a completare il percorso lungo, almeno quest’anno…
Ora la cronaca.
Le settimane precedenti la gara, forse a causa della stanchezza della Monza Resegone non ancora smaltita, non riesco ad entrare nel clima giusto, non avverto quell’accumulo di adrenalina tipico del periodo pre-gara. Pochi giorni prima della partenza poi, Paolo è costretto a dare forfait a causa di una duodenite particolarmente cattiva; caspita, proprio non ci voleva, sono dispiaciutissimo per lui, sapevo quanto ci tenesse a questa gara, e non solo alla gara in se ma a tutto quello che ci sta intorno. Il venerdì sera vengo a sapere che anche Michele è costretto a stare a casa… l’unica promessa che posso farvi è che l’anno prossimo io tornerò sicuramente!
Appena arrivato in Valle vengo accolto dal mio grande amico Luigi (il salumaio di Morgex) e da sua moglie Eliana, è una sensazione strana, nonostante sia passato parecchio tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, mi sembra solo ieri che stavo li nel loro negozio alla sera ad aspettare che chiudessero per andare ad allenarci insieme… erano la mia famigliola valdostana! Ritirati i pettorali andiamo al tendone del Pasta Party dove uno ad uno rivedo tutti i miei amici. Sono emozionatissimo, rimarrò agitato per tutta la notte (dormendo poco), non so se per l’ansia pre-gara o per questo accumulo di emozioni. Tutto è pronto, mi confronto con Ale sul materiale e sul vestiario da portarci dietro e preparo meticolosamente lo zainetto per ridurne al minimo il peso.
Alle 9.00 in punto si parte dalla piazza di Morgex, è bellissimo, rispetto alle maratone la partenza è ovviamente tranquilla, si riesce a godere di ogni istante.
Parto insieme a Maurizio, un altro amico valdostano col quale mi allenavo nelle fredde serate invernali. Corriamo fino all’inizio del sentiero che ci condurrà al primo colle, il Bivacco Pascal a quota 3000m, dopo un dislivello di 2000m! Il sentiero è subito ripido, ma la pendenza e costante e questo agevola un passo regolare. All’inizio c’è molta umidità un afa quasi da pianura padana, comincio a sudare molto, dovrò stare molto attento ad idratarmi ed alimentarmi bene, la strada è molto lunga, non ci si può permettere una crisi di fame. Fosse stato per me, considerando soprattutto la lunghezza del percorso, avrei tenuto un passo un filo più lento, ma non voglio perdere il contatto con Maurizio. Il paesaggio è fantastico, faccio alcune foto con il cellulare e intavolo alcune chiacchierate con chi mi sta vicino… Arrivati a quota 2800m avverto la carenza di ossigeno, a pensarci è dal 2006 che non raggiungo quelle quote e mi manca l‘acclimatamento. Rallento un po’ e mi sfilo di alcuni metri. Raggiungo il bivacco alle 11.49 (2h49’ – 9k), un minuto dopo Maurizio che è già pronto per la discesa e mi chiede cosa faccio. È vero che ho deciso di affrontare “seriamente” questa gara per darne la giusta importanza e non considerarla solo come una lunghissima gita, ma voglio godermi la situazione e soprattutto mi rendo conto che non riuscirei a tenere il passo di Maurizio ancora a lungo, quindi lo saluto dandogli l’arrivederci all’arrivo. Mi concedo così una piccola pausa (7’), scatto alcune foto, faccio il carico di acqua e soprattutto comincio a scrivere un sms a Stefania, ed agli altri amici Porticina, soprattutto a Paolo e Michele nella speranza di fargli vivere almeno in parte a distanza ciò che per sfortuna non stanno vivendo di persona. La cosa mi piace da subito, non l’avevo premeditata, con le dovute proporzioni mi sento come Simone Moro in spedizione su un 8000! Mi sento molto bene e carico al punto giusto. Comincio da solo la lunghissima discesa verso Courmayeur, il sentiero è fantastico, ripido al punto giusto ma soprattutto bello liscio, per noi abituati alle Grigne ed al Resegone con i loro sentieri rocciosi è una vera manna. Perdo velocemente quota, si attraversano un paio di piccoli nevai e finalmente vedo il lago Liconi molto bello. A metà discesa comincio ad avvertire i ben noti dolori alle ginocchia, ma soprattutto al malleolo dx. Mannaggia speravo di aver risolto il problema della caviglia con le scarpe nuove invece niente, è un dolore abbastanza intenso ma soprattutto molto fastidioso. Mi concedo alcuni metri di cammino e poi riprendo a correre cercando di allungare il passo. In parte funziona, il dolore diminuisce. Alle 13.10 (1h14’ dal Bivacco, 4h10’ totali – 20k) arrivo a Courmayeur. Il passaggio in centro è stato splendido, con la gente che applaudiva e faceva il tifo mi sono sentito davvero un eroe. Qui è previsto il ristoro, ottimo, mi concedo il giusto riposo sedendomi per terra (14’) con un abbondante piatto di pasta, banane e litri d’acqua. Si riparte alla volta del Col d’Arp a quota 2571m, la seconda salita della gara con un dislivello di 1400m circa. All’inizio della salita si passa sopra la “mia” galleria, riconosco tutti gli strumenti che avevo installato all’epoca. Comincio ad avvertire un po’ di stanchezza, però penso che 1400m non sono poi tanti… Prendo il mio passo, supero un paio di persone, vengo superato da altre, e mi ritrovo ancora da solo. Il sentiero è poco ripido e quindi lunghissimo, il panorama non è un granché, controllo in continuazione l’altimetro, guadagno quota lentamente. ho molta sete e non c’è acqua lungo il percorso, devo razionare le mie scorte. Avrei preferito un sentiero più ripido, il colle non si vede ancora. Superato un costone roccioso finalmente lo vedo, ancora lontanissimo… comincio a scoraggiarmi, il passo si fa pesante, mi sento solo, sono solo. Non c’è niente di peggio che trovarsi da soli in un momento di crisi. A cento metri dal colle mangio una barretta e do fondo alle mie scorte d’acqua pensando di ricaricare al colle. Riacquisto un po’ di energie e finalmente alle 15.53 (2h29’ da Courmayeur e 6h53’ totale – 30k) guadagno questo maledetto col d’Arp. Con sorpresa scopro però che non è previsto il punto d’acqua, ho la bocca impastata ed elemosino un bicchiere d’acqua dalle scorte personali degli organizzatori, fantastici! Anche in questo caso mi concedo pausa (6’) Foto, SMS, stretta ai lacci delle scarpe e giù fino al prossimo punto di rifornimento d’acqua, a Youlaz, a metà strada circa prima di La Thuile. Da questa parte la valle è molto bella, verde con un praticello che invita alla corsa, sento subito però i soliti dolori e sono costretto a tirare il freno. Finalmente arrivo al ristoro d’acqua (34’ dal Col d’Arp e 7h33’ totale – 34k), faccio il pieno, sono molto stanco e dolorante, rimane da fare solo una salita corta, ma la strada è ancora molto lunga, e comincio a preoccuparmi seriamente per la caviglia, se continua a farmi così male sarà un vero calvario… mi concedo un riposo piuttosto lungo (9’), tolgo per la prima volta lo zainetto zuppo di sudore, ormai è diventato parte integrante della mia pelle, consulto la cartina e comincio a fare due calcoli per l’arrivo. Quando sto per ripartire accade la vera svolta della giornata, LUIGI!!! Non ci posso credere è proprio lui, mi ha raggiunto! Guardando poi tempi scoprirò che è sempre stato a non più di un quarto d’ora da me, a saperlo mi sarei fermato molto prima ad aspettarlo. Non poteva capitarmi cosa migliore, la compagnia fa miracoli, come d’incanto mi ritornano le energie ed i dolori diminuiscono. Soffro molto la solitudine, se ripenso a tutte le maratone fatte, le più belle sono state indubbiamente quelle corse insieme al Pani. Ora il tempo passa più in fretta, attraversiamo zone davvero splendide che non conoscevo, un paio di k di asfalto riposano la mia povera caviglia. Alle 17.31 (49’ da Youlaz e 8h31’ totale – 40k) raggiungiamo il ristoro di La Thuile. Il passaggio a La Thuile non è certo esaltante come a Courmayeur, anche perché il percorso si snoda tra le vie secondarie del paese. Ho molta fame e soprattutto comincio ad aver la nausea degli integratori, mi ingoio così due bei panini con mocetta e fontina. Ormai è diventata una piacevole rutine, foto, SMS, carico d’acqua e via verso il prossimo obiettivo, dopo il richiamo di Luigi per la pausa troppo lunga (12’)… ultima salita, sulla carta di 200m, saranno invece 400m senza considerare i piccoli saliscendi. In salita mi accorgo che sono rimasto ormai quasi senza energie, fatico molto a tenere il passo di Luigi. Dopo l’ultimo controllo (La Grange, 28’ da la Thuile e 9h11’ totale – 44k) ci si tuffa nell’ultima discesa verso l’arrivo. La prima parte è piacevole, non troppo ripida si corre bene. Ad un tornante incontro tra gli organizzatori anche Mario (detto Chumi) il mio amico-osteopata di Morgex, perfetto, ho rivisto proprio tutti! Luigi oltre a conoscere tutti quelli che incontriamo, conosce perfettamente anche il percorso e mi avvisa in anticipo di ogni cambio di pendenza. Ultimo tratto molto ripido, l’arrivo si avvicina, decido di chiudere la “valvola del dolore” e tuffarmi più veloce che posso a valle senza più pensare a caviglie e ginocchia. In questo tratto letteralmente voliamo trascinati da un entusiasmo e forze che non credevo più di avere. Superiamo almeno una decina di persone. Arriviamo lungo la Dora, non ci sono più dubbi, è fatta!!! Comincio ad emozionarmi come un bambino, io e Luigi ci scambiamo enormi sorrisi e pacche sulle spalle. Non riesco a contenere la gioia e continuo a gridare “è fatta, è fattaaaa!!!!!!!!”. Il percorso passa dentro il tendone del Pasta Party, semplicemente splendido per chi passa tra la folla incitante, e per chi, a fatica compiuta, incita gli altri che devono ancora finire la gara. Ultimo colpo di scena, il passaggio a livello si sta chiudendo, il regolamento è chiaro, vietato passare sotto le sbarre pena la squalifica. Non ci credo, non ci si può fermare a poche centinaia di metri dall’arrivo, non so con quali energie produciamo un allungo da veri centometristi! Ci godiamo la marcia trionfale verso il traguardo, Luigi ovviamente conosce tutto il paese. Tagliamo il traguardo mano nella mano e dopo ci concediamo un lungo abbraccio! Anche Eliana ci corre incontro e ci abbraccia (Morgex ore 19.37, 1h26’ dal La Grange , 10h37’ totale – 55K). Non ho le parole per descrivere le emozioni che ho vissuto dall’ultimo chilometro e che sto ancora vivendo, in assoluto tra le esperienze più belle della mia vita, ho realizzato un sogno coltivato da anni, per di più in compagnia di un amico. Penso che non sarebbe potuta andarmi meglio, non avrei potuto chiedere di meglio. La montagna, la fatica, l’amicizia sono stati gli ingredienti speciali per un cocktail dal sapore unico, che mi gusterò molto a lungo. Ho consumato il corpo, e rigenerato lo spirito.
Dopo alcuni minuti mi raggiungono Lara e Massimo che, insieme a Daniele ha corso la 20k con un tempo a dir poco ottimo. Arriva anche la telefonata di Paolo e di Daniele, sappiate che durante tutta la gara ho percepito ed apprezzato molto il contatto via SMS ed Internet che si era creato.
Dopo la doccia e la conta dei danni, per la verità limitati ad una sola piccola vescica al piede, andiamo al Pasta Party per aspettare l’arrivo di Ale, davanti ad un bel piatto di pasta e con i compagni di avventura.
Ecco Ale che passa nel tendone, sono circa le 22.00, è contentissimo e zuppo d’acqua, purtroppo oltre al buio si è beccato anche un bel temporale! Anche questa volta tutti i Porticina al traguardo!
Sarebbero tante le considerazioni più o meno tecniche sulla gara che avrei da fare, però le più importanti per me sono due:
- è una gara veramente molto lunga, molto più faticosa di quanto mi immaginassi, ho sentito la mancanza di allenamenti lunghi, a prescindere dai metri di dislivello.
- È una gara dove la probabilità di rimanere da soli e starci a lungo è molto elevata, aspetto da tenere in considerazione.
Per me è stato un punto di non ritorno.
Alla prossima.
Ciccio
domenica 10 luglio 2011
Gran Trail Valdigne 2011
Siete stati davvero fantastici !
Ciccio ed Ale credo che abbiano davvero spostato l'asticella decisamente più in alto, compiendo un'impresa di cui potranno andarne fieri a lungo.
Max ha chuso la sua prima gara con una semplicità incredibile...grandi prospettive si aprono per lui !
Dani è il compagno ideale per queso genere di corse...ancora una volta si è dimostrato un Grande.
E soprattutto grazie davvero a tutti per avermi fatto vivere la gara come se fossi stato lì con Voi. Il rammarico per non aver potuto esserci è stato ampiamente compensato dal vostro "modo nuovo di comunicare" che mi ha regalato sincere emozioni.
Grazie Campioni !
Paolo
domenica 26 giugno 2011
Cara Monza Resegone,
Ma non immaginavo che fossi così faticosa ancor prima della partenza dall’Arengario.
Inutile negarlo non è stato facile gestire una serie di situazioni createsi per volontà di nessuno.
Perché la volontà di ciascuno di noi era una sola: arrivare trionfanti in Capanna.
Ad un mese circa dalla partenza mi attanagliavano una serie infinita di dubbi. La paura di aver sbagliato qualcosa era forte…
Ma sapevo di aver fatto tutto in assoluta buona fede e pertanto mi convincevo che il tuo Spirito alla fine mi avrebbe premiato.
E così è stato ! 3 su 3 in Capanna ! E’ questo il risultato.
Le difficoltà del mese antecedente la gara mi avevano portato a pensare che quest’anno se ti avessi portata a termine ti avrei tenuta tutta per me…insomma l’avrei dedicata solo a me stesso.
Ma mi sbagliavo, non puoi tenere tutta per te una Gara come la MR. E’ contro la sua natura.
Come ha detto qualcuno la MR ti svuota, ti succhia tutte le tue energie, poi ti restituisce emozioni e ricordi in quantità centuplicata.
Ma veniamo alla gara.
Sono contento di correrla ancora con Dani e Ale perché…il perché loro ormai lo sanno, anzi lo sappiamo bene tutti e tre !
L’obiettivo è quello di fare meglio dell’anno prima, ricordandoci sempre che in primis ci dobbiamo divertire.
Presto l’obiettivo si trasforma in un azzardato “sotto le 5 ore”.
Gli allenamenti notturni, che hanno ulteriormente raffarzato la nostra unione, ci danno presto la convinzione che si può fare.
E allora spuntano i numeri magici 180-40-80
180 minuti da Monza a Calolziocorte, 40 minuti da Calolzio al cancello di Erve, 80 minuti da Erve alla Capanna.
Sarà così ? No, sarà ancora più bello per il fatto che non andrà tutto liscio e che ci dovremo mettere ancora più sudore e fatica.
L’attesa della partenza è lunga…siamo stati sfortunati (ma sarà poi davvero così ?) nel sorteggio..siamo il 224 di pettorale.
Il timore di correre con le luci blu dell’ambulanza del fine corsa negli occhi è grande !
Ma non la vedremo mai…partiamo bene impostando subito il nostro ritmo di 5.10 al km
Fila tutto liscio fino all’acquazzone di Usmate…sono 20 minuti di acqua battente che ci inzuppano dalla testa ai piedi.
Si scollina al 20° a Merate…pipì e via giù per la discesa della Calco.
Purtroppo un colpo di freddo colpisce Ale…rallentiamo il ritmo, ci si copre e si pensa a recuperare.
Ale è straordinario stringe i denti…in cuor mio so che recupererà sicuramente.
Con pazienza arriviamo al ponte sull’Adda…il cielo ormai è sereno e la luna che si specchia nel largo fiume è un bel regalo.
Ci si cambia al Municipio di Calolzio…qui ci rendiamo conto che nonostante il rallentamento dal 23° al 30° siamo sotto al tempo dell’anno precedente.
E allora via, spinti da Flaminio e dal suo amico sulle prime rampe per Erve.
Ci sentiamo ancora bene e allora dopo Rossino adottiamo la tecnica vincente del “100 passi di corsa e 50 camminando”. Così facendo Erve arriva presto, 3.46’17” al cancello.
Via, via…dal cancello all’inizio del sentiero recuperiamo un sacco di terne.
Siamo gasati, si attacca a muso duro il Prà di Ratt…chiediamo timidamente il passo a chi ci precede. Presto però comincio ad accusare la stanchezza…ma poi realizzo che continuiamo a superare e nessuno ci supera.
Nel buio della notte quando non capisci dove sei e quanto manca è la natura che ti dà una mano. Una sberla di vento gelido mi fa intuire che siamo al forcellino.
Thè caldo veloce, un occhiata al cronometro e…ma possiamo stare sotto le 5 ore ! Sono il più stanco e chiedo di mettermi davanti. Presto mi prende una scarica di adrenalina e in molti tratti ci mettiamo a correre.
Arriva il bivio manca davvero poco, ci sono le prime terne che scendono. Allora grido a squarciagola “Passo”. Loro si spostano e ci incitano, con le mani mi appoggio addirittura a loro per darmi un’ulteriore spinta.
E’fatta per la seconda volta arriviamo in Capanna…4.55’42”
Siamo al settimo cielo !
Anche perché ci sono tutte e due le altre squadre Porticina.
E’ finita…e allora…
Grazie Dani…sei stato una garanzia, a dare il passo per lunghi tratti, si vedeva che stavi veramente bene !
Grazie Ale…hai avuto una straordinaria forza per recuperare quella crisi.
Grazie Lella…perché la mia forza è la tua pazienza.
Grazie Elisa…per non avermi fatto riposare il pomeriggio prima della gara.
Grazie Alice…perché mi fai emozionare.
Grazie Adele, Walter, Franci…siete ormai degli accompagnatori professionisti.
Grazie Giorgio…perché sabato mattina ho capito che ti eri appassionato.
Grazie Bolla…per essere spuntato a sorpresa dalla notte bagnata a sostenerci.
Grazie Flaminio…per quella baguette spuntata da chissà dove nel cuore della notte, ci ha fatto tanto sorridere.
Grazie Fabio…per quel bacio al gusto di birra prima di salire sul palco
Grazie a tutti quelli che sono venuti a tifare per noi, un pezzettino di questa nostra MR è sicuramente merito anche Vostro.
Grazie MR…perché appena mi sento forte per averti conquistato Tu mi rammenti quanto in realtà sono fragile.
Ovviamente ci si rivede fra un anno…solito posto, solita ora.
sabato 25 giugno 2011
MR 2011 non la dimenticherò mai !
Sia Claudio che Marco hanno ben descritto sensazioni ed emozioni che condivido pienamente.
La mi avventura comincia sabato mattina all'alba …. ora 5.30 “papà non ho più sonno....” , “Sami devo fare la Monza Resegone stasera...”. La Monza Resegone ???? In un lampo realizzo, è proprio vero stasera si avvera un sogno !!!
La giornata trascorre tranquilla, tra una sosta e l'altra al cesso....
Verso le 19 parte il van Porticina C verso l'arengario con una gradita sorpresa... Fabio. Gli si leggeva in faccia la delusione e l'invidia. Dai uomo che l'anno prossimo ci sarai !!!!
All'arengario ci incontriamo prima con il grande Claudio e poi incrociamo un disperso Ciccio che era alla ricerca disperata dei sui compagni.
Il tempo passa tra una tapazzata e l'altra.
Arriva il momento fatidico di salire i gradini verso il palco della partenza, sono teso e emozionato nel vedere la quantità di gente assiepata ai bordi. Riesco a vedere Nicoletta che si agita come una matta … brividi …..
Porticina sq. C 3 -2- 1- Via … si parte, la discesa verso il ponte dei leoni e la Torsida dei porticina fans la facciamo a tutta. Calma uomini è lunga! Impostiamo il nostro passo sui 5.20 e per qualche K abbiamo davanti la squadra di Popo.
I K passano mi sento bene. Passare per i paesi e sentire l'entusiasmo della gente da veramente una carica in più. Ancora più carica ce la danno i nostri angeli custodi, sempre presenti ed entusiaste ad ogni ristoro.
Un grazie infinito va anche a loro.....
Siamo in zona Merate dove ad un tratto sotto il diluvio sento … “vai Mich” è Ciccio con i suoi, li vedo passare belli agili, qui ci scappa un 4h 30 penso ! Ciccio si intrattiene qualche metro a parlare con Pani e poi via riparte. Vai vai che andare bene!
Ci passano anche i missili di Affari e Sport, è sempre demoralizzante vedere gente correre in quel modo....
Appena dopo la discesa della Calco, sulla quale Claudio si fa prendere la mano e accelera (richiamato subito all'ordine dal Pani rientra nei ranghi), comincio ad accusare un po di stanchezza. Ai ristori faccio fatica a magiare qualcosa, ho la bocca dello stomaco chiusa. Cerco almeno di bere.
Lo sento, sta per arrivare ed infine arriva con il suo passo felpato e con il vassoio in mano, eccolo è lui il CAMERIERE. Si presenta puntuale a chiedere il conto al trentesimo K ma lo ignoro consapevole che fra poco ci saranno i nostri angeli con il cambio.
Sotto il ponte della ferrovia troviamo la macchina e ci cambiamo, Nicoletta è preoccupata, ho una faccia un po stravolta, ma la rincuoro so che da ora si cammina e posso riprendermi. Mi vengono in mente le parole di Paolo “a Calolozio è quasi fatta da li si cammina” .
Ripartiamo, sulla prima rampa di scale un bel crampo all'interno coscia mi blocca, “siam proprio messi bene” penso. Mi fermo un attimo e cerco di stendere la gamba. Pani e Claudio mi sorreggo e mi spingono, fantastici. Stanno bene si vede, non posso assolutamente cedere devo arrivare anche e sopratutto per loro. Zoppico per qualche metro e riparto sempre con il timore che accada di nuovo. Per fortuna Pani mi passa una banana che mi toppa il buco di stomaco e mi da un po di energia.
La serata è stupenda e la voglia di fare l'impresa è sempre più forte. Guardo l'orologio, ho sempre il timore di non arrivare in tempo al cancello orario di Erve. Inaspettatamente rincontriamo i nostri angeli un'altra carica. Entriamo in Erve e passiamo il cancello con abbondante anticipo. Ora mi sento molto più tranquillo. Quello che temevo è accaduto di nuovo, sulla rampa in cemento all'inizio del sentiero mi blocco ancora per i crampi. Mi fermo, ma con l'aiuto dei miei compagni riesco a superare la rampa e a distendere il muscolo. “Vedrai che su pra di rat andrà meglio” mi dice Claudio. Effettivamente cambiando il tipo di camminata non accuso più i crampi e riesco a mantenere un passo costante. Anche Pani e Claudio salgono in scioltezza no hanno ancora loro e mi dispiace rallentarli. Il Pra di Rat è peggio della tangenziale al mattino, una coda unica che avanza a singhiozzo, con alcuni poveracci bloccati per crampi sul bordo del sentiero. La cosa che ci ha dato più fastidio sono stati i commenti di qualche deficiente che gli diceva di spostarsi e di non ingombrare il passaggio!!! Stranamente sul pra di rat recupero energie, arriviamo al forcellino, un sorso d'acqua e via verso la CaPani. Iniziamo a incontrare alcuni che scendo, ma sono ancora pochi e non intralciano.
Ci siamo, vedo la croce del bivio e sento le voci del rifugio, mi viene la pelle d'oca è fatta. Il sogno si avvera, tutte le paure e le incertezze si sono sciolte come lacrime nella pioggia (azz. che citazione.... Blade RUNNER!!!). Negli ultimi mesi avevo sognato tante volte di salire i gradini del rifugio tra l'applauso della gente. Ed eccomi qui a 43 anni suonati a concludere la mitica Monza Resegone, un'altra piccola impresa Mich !!!! Sono felicissimo e dalla gioia abbraccio i miei compagni di avventura, grazie infinite uomini siete stati fantastici. Affrontare insieme questa avventura ci ha stretto in un legame di amicizia che spero duri moooooolto a lungo.
Il rientro a casa è stato molto spensierato ripensando a emzioni e sensazioni che rimarranno ben impresse nel mio cuore.
giovedì 23 giugno 2011
La Seconda Prima Volta del Pani
MONZA RESEGONE 2011 - SPLENDIDO!
Eccomi a raccontare la mia seconda Monza Resegone… tutto inizia a marzo: quest’anno sono 7 i Porticina che la vogliono affrontare, ai 6 dell’anno scorso si aggiunge il grande Mich, dobbiamo quindi cercare altri due runner per riuscire a comporre tre squadre. Dopo varie ricerche li troviamo: Francesco e Lorenzo. A questo punto è necessario un rimescolamento delle squadre, mi tocca abbandonare i fidati e ben collaudati compagni di avventura dell’anno scorso (il Pani e Fabio) e mi unisco a Francesco e Lorenzo, così da creare, almeno sulla carta, squadre più equilibrate, ma soprattutto perché Francesco è un mio amico di vecchia data, e, anche se nell’ultimo periodo non ci siamo frequentati molto, condividiamo un passato di corse e piccole avventure alpinistiche. Lorenzo invece, amico e collega di Francesco, non lo conosco. Confesso che all’inizio ho avuto un po’ di preoccupazioni, l’anno scorso la sublime armonia della squadra è stata un fattore decisivo per le splendide emozioni vissute in gara, sarà così anche quest’anno con compagni nuovi? Un paio di allenamenti insieme sono sufficienti per capire che la risposta è affermativa. Atleticamente siamo piuttosto equilibrati, ma soprattutto condividiamo da subito il vero spirito della Monza Resegone, e cioè godersela dal primo all’ultimo chilometro senza alcuna velleità cronometrica. Francesco ha un enorme potenziale atletico dovuto ai tanti anni di ciclismo, e, anche se non ha mai corso una maratona e soprattutto soffre di una leggera infiammazione al ginocchio, so che non mollerà mai. Lorenzo ha alle spalle alcune maratone corse con ottimi tempi, ma soprattutto capisco subito che sarà il saggio del gruppo. La squadra è pronta.
Purtroppo, pochi giorni prima dell’iscrizione, Fabio comunica la sua impossibilità a partecipare alla Monza Resegone, a causa di un infortunio piuttosto serio che lo ha obbligato addirittura a letto per alcuni giorni. Mi dispiace tantissimo per lui, so quanto ci tenesse a questa gara, anche lui, come tutti noi, l’anno scorso è stato letteralmente stregato. Abbiamo di nuovo bisogno di un runner per completare le squadre. La ricerca non è facile, soprattutto per non alterare gli equilibri che nel frattempo si sono creati nelle altre squadre. Alla fine compare Claudio, anche lui alla prima esperienza di Monza Resegone, non ho avuto modo di conoscerlo, ma a detta dei suoi compagni è perfetto per la squadra. Finalmente è tutto pronto, gli allenamenti si susseguono regolari e, in men che non si dica, arriva il giorno della gara.
Quest’anno non ho motivi per preoccuparmi, rispetto all’anno scorso godo di ottima forma, e soprattutto so che la Capanna Monza non è irraggiungibile, tuttavia il giorno della gara soffro della stessa ansia che provavo prima degli esami all’università, ho lo stomaco chiuso e non riesco ad alimentarmi come vorrei e dovrei. Finalmente arriva la sera, la compagnia dei miei compagni e degli altri Porticina permette di trasformare l’ansia in adrenalina. È ora, col pettorale 72 partono Pani, Mich e Claudio, li incito da dietro il palco. Dieci minuti circa più tardi partiamo noi con il pettorale 102, l’emozione del palchetto e della discesa lungo via Vittorio Emanuele gremita di gente è indescrivibile. Anche quest’anno il Ponte dei Leoni è tinto di giallo porticina, insieme agli amici e famigliari c’è anche la terza squadra (Paolo, Daniele e Ale) che partirà più tardi con il pettorale 224. Inutile dire che abbiamo percorso il primo mezzo chilometro ad andatura elevatissima, troppa adrenalina! Arrivati in via Lecco cerchiamo di prendere il passo. Purtroppo, pochi istanti prima della partenza, il GPS di Lorenzo su cui facevamo affidamento per verificare il passo, si spegne definitivamente. Non fa niente, ci affidiamo alle nostre sensazioni e al mio cardio frequenzimetro.
A bordo strada vedo fare il tifo anche Massimo il cognato di Paolo, veterano della Monza Resegone, fermo ai box per un problema al ginocchio, spero che rientri presto a correre in gruppo.
Mi metto al comando per dare il ritmo, Francesco appena dietro di me è concentrato, cerca di nascondere la sua preoccupazione per il ginocchio, ad un certo punto dice: “se arrivo al 15k senza dolore è fatta!”. Lorenzo ci controlla da dietro. I chilometri passano in fretta, misurando i tempi ai cartelli (imprecisi) ogni 5k calcoliamo un passo di circa 4.50 min/k, perfetto proprio quello stabilito a tavolino. Superiamo alcune terne ed ogni volta ci si incita a vicenda. Ci superano anche i top runner, prima la ME.PA (classificata seconda) poi l’Affari e Sport Top (vincitori), sono di un altro pianeta!!! Ad Osnago (15K) ci sorprende un violento temporale, in pochi istanti sono più bagnato di quando faccio la doccia. Per fortuna non c’è vento e non fa freddo, ma non si vede niente e la strada si è trasformata in lago. Evidentemente siamo simpatici al temporale che non ci molla fino a Calco (25k). Mi sento splendidamente, perfettamente in armonia con il mio corpo, la frequenza cardiaca è sempre molto bassa. Anche Francesco si è rilassato, il suo ginocchio regge alla grande, ci mettiamo addirittura a cantare!!! Superata Merate ci tuffiamo in discesa fino ad Olginate, istintivamente spingerei di più, ma il saggio Lorenzo ci richiama ad un passo più regolare. Calolziocorte ci accoglie con due ali di folla incitante nonostante fosse già mezzanotte, ora comincia un’altra gara, ingraniamo le ridotte e cominciamo a salire. In modo naturale, senza forzare, corricchiamo in salita, Lorenzo tiene il nostro passo camminando sfruttando le sue lunghe leve. Il percorso è splendido, quando sbuchiamo lungo la forra finale, ci sorprende un fastidioso vento che colpisce i nostri abiti ancora tutti bagnati, è il momento di tirare fuori la pettorina impermeabile che tenevo piegata nei pantaloncini e riacquisto subito il giusto calore. La fatica comincia a farsi sentire, passiamo il rilevamento cronometrico di Erve e ci alimentiamo al ristoro. In quell’istante avverto un cambiamento in me, bastano pochi secondi di sosta e comincio ad avvertire freddo, ripartiamo alla volta della macchina per cambiarci prima del sentiero e mi accorgo che non riesco a correre, mi fanno male il fegato la milza e le caviglie. Subito non do molta importanza a questo episodio, e penso: “intanto ora sono alla macchina e poi comincia la parte più bella dove mi sento a casa, la montagna”… mi stavo sbagliando… Alla macchina facciamo una sosta piuttosto lunga, circa 11 minuti, io e Lorenzo ci cambiamo gli abiti bagnati, Francesco soddisfa alcuni bisogni che “spingevano” addirittura da Osnago. Ripartiamo camminando verso la Capanna Monza. Guardo il cronometro e vedo che sarà difficile stare sotto le 4h30’, quasi impossibile, ma non importa, nella Monza Resegone il cronometro è secondario. Si vedono molte luci in fila in alto sulle rampe del Prà di Ratt, lo spettacolo è veramente bello, ma in realtà, anche se non ce ne siamo resi conto, preludeva a ciò che avremmo incontrato più avanti. Intanto ho perso la mia sintonia interna, sono stanco, molto stanco, sto arrancando anche nel tratto poco ripido del sentiero. Arrivati al bivio troviamo il Prà di Ratt letteralmente ingolfato, superare è molto difficile oltre ad essere spaventosamente faticoso, ancor peggio è stato farsi superare, talvolta maleducatamente, dagli altri. Un vero inferno, perdo il contatto con i miei compagni, non capisco più niente, vedo persone da tutte le parti, ormai sono in riserva, anzi sto finendo anche quella. Sulle ultime rampe, superate le ultime terne, mi ritrovo da solo senza sapere se i miei compagni sono davanti o dietro, il chiamo a gran voce ma nessuno risponde. Sono cotto, cerco di spingere il più possibile ma ho il fiatone. Per fortuna dopo pochi istanti arrivo al forcellino dove ritrovo Francesco e Lorenzo, da lì in poi il sentiero è libero e meno ripido, si potrebbe spingere di più ma proprio non riesco. Mi dispiace dover rallentare i miei compagni, e soprattutto mi dispiace non riuscire a godermi il tratto della gara più bello. Ricordo perfettamente che l’anno scorso, lungo il sentiero, ero pervaso da un’euforia fuori dal normale, quest’anno invece tengo la testa bassa e penso solo a mettere un passo davanti all’altro, sperando di arrivare il prima possibile alla Capanna e porre fine alla fatica. Finalmente arriviamo all’ultimo bivio, si sentono già le voci della Capanna, è fatta! Ci mettiamo in posa mano nella mano per la foto dell’arrivo. La Capanna Monza è già gremita di persone, mi congratulo con i miei compagni visivamente emozionati per l’impresa, recupero lo zaino e vado a cambiarmi. Sono letteralmente spossato, anche con i vestiti asciutti non riesco a recuperare calore, mi sforzo per mangiare qualcosa. Inutile, non riesco a recuperare, mi dispiace enormemente non condividere con i compagni la gioia dell’arrivo, ma devo entrare in Capanna al caldo. Mi accuccio in un angolino vicino al nostro amico Matteo della Croce Rossa impegnato al ponte radio, mi assopisco. Sento che la squadra 72 è arrivata, poco dopo anche la 224, anche quest’anno impresa compiuta, tutti i Porticina in Capanna!!!.
Ci si scambiano le prime impressioni e poi giù per il lungo e fangoso sentiero verso la macchina.
Alle 6.00 sono a casa e mi infilo subito nel letto, però su ogni lato mi girassi sento dolore, anche, ginocchia e caviglie. Dopo un breve sonno alle 10.00 sto già giocando a lego con il figlio!
Domenica sono uno zombie, ma davvero felice!
Il bilancio di questa mia seconda Monza Resegone è ovviamente positivo, mi sono preso anche una bella lezione di umiltà dalla montagna.
Infine ringrazio la famiglia che mi ha sopportato nel periodo pre-gara, i miei compagni di avventura e tutti i Porticina, siamo proprio un bel gruppo!!!
Ciccio
SQUADRA C
Succede che una sera di inizio Aprile ricevo un sms da Michele (grande uomo!) "Se vuoi partecipare alla MONZA RESEGONE chiamami...." non sono arrivato alla fine del messaggio, ero già al telefono con Mich....
E' subito grande intesa, con lui e con il mitico Pani (altro grandissimo uomo!), anche e soprattutto quando i sopralluoghi sul percorso vengono programmati ad orari a dir poco "insoliti" ..."Ci vediamo alle 3.30!" (3.30 non 15.30!!!)..."Perfetto, se vuoi anche un pò prima!"
Si ride, si scherza, si canta....si mangia di brutto!!! E' questa la squadra che sognavo, è questo lo spirito giusto per affrontare la MONZA RESEGONE.
Dall'altare dell'Arengario alla Capanna Monza è solo alto godimento...5 ore e 27 minuti fantastici...la pioggia, la fatica, il fango, i crampi...tutto stupendo!
Grazie ragazzi, poco importa del tempo e delle classifiche, arrivare 20 minuti prima non mi avrebbe cambiato la vita...trovare compagni e amici come voi...si!
Il lupo è morto e noi abbiamo vinto!
Claudio
MONZA RESEGONE 2011...3 SU 3 !
venerdì 17 giugno 2011
La Monza-Resegone...il più grande spettacolo dopo il big-bang !!!
...io e te, io e te,
che andiamo contro vento
io e te, io e te,
che stiamo in movimento
io e te, io e te,
che abbiamo fatto un sogno
io e te, io e te,
che volavamo insieme
io e te, io e te,
che abbiamo fatto tutto e tutto c'è da fare
io e te, io e te,
che siamo ancora in piedi in mezzo a questa strada...
martedì 31 maggio 2011
La "resega" del Mich
Il ritrovo dei “pazzi” era fissato per le 4.00 alla farmacia di viale Libertà. Claudio arriva puntualissimo, Pani guadagna tempo avviandosi verso Erve, dove lascerà l’auto e scenderà per venirci incontro.
Sono partito con la convinzione di fare 2 volte il pra di rat, però pensavo di partire Erve, Claudio mi sconvolge leggermente i piani confermando quanto deciso i giorni precedenti ….. si sale da Calolzio. Lasciamo quindi la macchina a Calolzio poco dopo il semaforo.
Buio, aria freschina qualche auto che transita. Risaliamo la strada con passo veloce cercando di indovinare i tagli che si faranno alla MR. Forse non li abbiamo azzeccati tutti, pazienza qualche metro in più.
All’altezza di Rossino incrociamo Pani, bello sorridente e felice come una Pasqua. Sembrava un bambino a cui hanno regalato un nuovo gioco !!!! Ripartiamo sempre con passo veloce sparando come al solito una serie di “tapazzate” e la cosa bella è che Claudio è in sintonia con noi (grande uomo!).
Arriviamo alla rotondina di Erve in poco meno di un’ora e senza esitazione imbocchiamo il sentiero. Solo dopo aver succhiato un ottimo pocket coffee. Ormai albeggia e il frontale non serve. Un silenzio e pace ci circondano, fantastico.
In circa 45min arriviamo alla croce dove c’è il bivio per la San Carlo e decidiamo di scendere senza passare dal rifugio (Pani aveva i minuti contati !!). Alle 7.10 ero di nuovo alla rotonda di Erve in attesa del secondo turno.
E via di nuovo sul pra di rat. Questa volta il mio passo è leggermente più lento e le gambe sono po’ dure, forse perché mi sono fermato. Comunque mi sento bene e non mi faccio staccare dal gruppetto.
La pausa caffè in Capanna è stata veramente rigenerante (grazie Pres.). Sotto la guida del buon Ciccio e del suo GPS raggiungiamo il sentiero che ci porterà in cima al Resegone.
Per i dettagli dell'ascesa rimando al post di Ciccio (molto dettagliato).
Traguardo raggiunto e grande soddisfazione.
La discesa, come al solito spacca le gambe, però tutto sommato ad Erve non sono devastato anche se Ciccio ci ha fatto fare il pra di rat.
Cosa porto a casa da questa giornata?
- Circa 2600m D+ e 31K
- Poco risentimento muscolare, solo un po’ di mal di schiena (?)
- Claudio è l’uomo giusto per la nostra terna
- Il pra di rat non fa così paura !!!
ReseMich