venerdì 31 dicembre 2010

Buon 2011 !

Cari amici Porticina,

il 2010 è stato ricco di emozioni podistiche e momenti trascorsi insieme, nella fatica di un allenamento, nell'attesa di una partenza, nel piacere di qualche ristoro e nella soddisfazione di finire una gara!

Spero che il 2011 possa essere per tutti ricco di altrettante soddisfazioni non solo agonistiche, ma anche personali e professionali. Ricordo gli obiettivi stagionali e i patti carbonari :-) !!!

Ale

martedì 7 dicembre 2010

All Greens Haka - Tapa e Nango

domenica 5 dicembre 2010

Il NANGO del Pegorino

Escursione furiporta per i Tapamen.

Siamo andati in perlustrazione di un sentiero che parte vicino alla canonica e che risale il Rio Pegorino.

Lasciata la macchina in un posteggio di fronte alla Yamaha Belgarda, ci siamo addentrati nel centro di Gerno in direzione Canonica. Arrivati alla casa abbandonata abbiamo girato subito a destra entrando nella valletta denominata (da oggi) Valle nel Nango .... Per chi non conoscesse il Nango, si tratta di una particolare forma di Fango chiamato anche Fango perenne (da cui Nango).

All'inizio del sentiero un chiaro avvertimento ci intima di ritornare sui nostri passi .... divieto di accesso. Non curanti del pericolo abbiamo ugualmente proseguito.
Subito il sentiero ha fatto capire che non si sarebbe trattato di una passeggiata. Nango ovunque e sentiero ciotolato. Dopo circa un K abbiamo incontrato il "funtanin del suldà".

Dopo una serie di saliscendi arriviamo ai famosi guadi del Pegorino (tra andata e ritorno ne abbiamo fatti alemeno una decina). Acque impetuose ci ostacolavano il passaggio, ma i due indomiti Tapa con sprezzo del pericolo si tuffavano nei flutti e riuscivano a guadagnare la sponda opposta.
Nonostante tutte le avversità incontrate siamo riusciti ad arrivare in fondo alla valle. Abbiamo dovuto affrontare una pattuglia di pseudo marines in perfetta tenuta da combattimento.

Ultimo scoglio, una cengia larga 20cm che abbiamo affrontato in maniera sconsidetata senza neppure l'imbrago !!!!



Giretto sicuramente da rifare perchè molto ma molto allenante.

K percorsi 12,5.
Tapa Mich

giovedì 18 novembre 2010

Mic vs Piriforme


La giornata inizia all'insegna della più classica delle mattine padane, nebbiolina, pioggerellina, freddolina. In perfetto orario, come da programma si presenta il Presidente a raccogliere i Porticina.

Arriviamo al parco delle cave con il solito anticipo che ci contrassegna. Accoglienza un po triste, un gazebo per il ritiro del pettorale, due gazebi come spogliatoi e una tipa che continuava a spaccare i maroni parlando al megafono e dicendo cose a caso. I partecipanti erano circa 400. Tra cui i due amici di Fabio e alcuni esponenti della Gerardiana basket (quelli che hanno fatto la MR).


Pani e Ciccio li vedo molto carichi, il presidente è imperscrutabile però si vede che è determinato. Io ero convinto di potermi migliorare ma avevo paura della comparsa dei miei soliti dolori, piriforme e contrattura alle cosce. C'erano però tutti i presupposti per una bella gara.


8.30 si parte, ci si addentra nelle vie uggiose di una addormentata di Milano, almeno per la prima mezzora, dopodiché si sono svegliati i milanesi e che per prima cosa fanno? Prendono la macchina e vanno chissà dove, strombazzando e lamentandosi come al solito con i vigili che non li fanno passare agli incroci


Parto tranquillo a 5.30 e corro diversi k con gli amici di Fabio e con i Gerardianas mi sento bene e per il momento non accuso nessun dolore! Paolo lo vedo poco più avanti e mi chiedo se sto osando troppo ma non rallento .. si va alla keniana ...


Arrivo in zona darsena e speravo tanto di vedere la partenza della 33, purtroppo sono già partiti da qualche minuto. Dopo poco, a poche centinaia di metri, vedo gli ultimi partiti. E' stata una soddisfazione superarli e sentire “hei ma quello fa la maratona”


Verso il 15k sento le prime avvisaglie dei dolori ma non mollo mi distraggo chiacchierando con quelli della gera. Siamo ormai sul naviglio e penso … ora è proprio tutta bella dritta !!!!


Arrivo alla mezza, fiato tutto ok ma i dolori si acutizzano, cerco di non pensarci e superare quelli della 33 e alcuni della 42 mi da un po di carica.


Mantengo un passo costante e mi concedo qualche passo solo ai ristori. I ragazzi della gera mollano un po, non mi faccio tentare e mantengo il mio passo ma sempre con l'orecchio pronto a percepire i passi del cameriere.


Km 32 le cosce mi fanno un male cane, cerco di cambiare il passo ma cambia poco.


Km 35 l'aspettato cameriere non si è ancora presentato e i ricordi tornano a Milano dove al 34,5 ho dovuto pagare il conto. Continuo a correre, sono stanco e dolorante, ma la crisi profonda non si fa ancora sentire.


Per alcuni K mi segue un tizio della 33 e per non sfigurare ostento un'espressione rilassata e uno sguardo fiero.


Il ritmo rallenta ma la consapevolezza che la finisco correndola tutta e che il BP è in tasca si fa più forte dandomi maggiore carica.


Km40 ristoro, basta banane non ne posso più !!!!!! un sorso di te gelato e via.


Guardo il cronometro 3h 58' non ci posso credere, posso farcela sotto le 4h10'.


Entro in PV e affronto con decisione il selciato nell'indifferenza quasi totale dei passanti.


Ormai è fatta e mi lancio nello sprint finale nell'ultimo tratto in discesa. 4h 09' 11”.


Sono fradicio ma contentissimo. 14 min meno di Milano ed una maratona fatta tutta di corsa!


Dopo una rapida occhiata alla minigonna FT delle miss che consegnano la medaglia cerco gli altri porticina. A fatica trovo Paolo che mi aggiorna sui risultati; grandiosi, ancora una volta tutti sotto il personale.


La grande goduria finale è stato il massaggio che ci siamo concessi …. roba da top runner!!!


martedì 16 novembre 2010

The Pres VS Mou

E’ Triplete !!!
L’autunno 2010 mi ha regalato:
- BP sui 10 K (Deejay Ten – 44m52s)
- BP sulla Mezza (Cremona – 1h39m56s)
- BP sulla Maratona (Milano-Pavia 4h00m57s)
Non sono certamente tempi da top runner ma si sa che almeno ai nostri livelli si corre sempre contro e soprattutto per se stessi.
Ecco i momenti clou della mia ultima gara.
La domenica prima…dolore al ginocchio al termine dell’ultimo lungo nel Parco ! Morale sotto le scarpe.
La settimana ante-gara…precauzionalmente non mi alleno e quindi non riesco neanche a sfogare la rabbia che ho dentro !

Finalmente domenica !
Ore 8.30 partenza…parto con molte incognite nella testa e nel fisico. La pioggerellina che cade dal cielo è quella che però mi ha sempre accompagnato nelle grandi imprese.
Ore 8.56.15 km 5…si scende dal cavalcavia, ecco la fitta al ginocchio. Cerco di cambiare la corsa e questo mi porta subito a irrigidire i muscoli della gamba opposta.
Ore 9.22.49 km 10…che bello ci si unisce ai podisti della 33 k. All’inizio si corre però sul lato opposto del Naviglio e ho la sensazione paradossale di essere “fuori gara”.
Ore 9.49.32 km 15…qualche battuta con i runner del folto gruppo della 33k che incitano noi della 42k.
Ore 10.23.21 km 21,097…la metà più facile è fatta, la proiezione (che so già essere sbagliata) è ampiamente sotto le 3h50m.
Ore 11.13.13 km 30…il ¾ di una maratona lo corro affiancato ad un runner della 33k…è un ottimo metronomo, lo ringrazio quando ci si separa…sono ancora sotto le 3h50m, ma so che tra poco arriva il momento della verità.
Ore 11.45.10 km 35…il cameriere aveva già scelto chi doveva pagare il conto di noi Porticina…esce con colma da una siepe e mi impone quella soglia psicologica dei 6min/km. Io lo affronto a muso duro.
Ore 12.17.36 km 40…capisco ormai che ancora una volta la soglia delle 4 ore è superata…ma il best ormai è in “sacoccia”…non mollo e seppur dolorante in ogni muscolo mi impongo di continuare a correre.
Ore 12.30.57 km 42,195…lo sprint finale aiutato dalla leggera discesa e ostacolato dal fondo scivoloso mi regala le 4 ore nette.

Sono esausto…ma dopo l’arrivo sono subito rinfrancato dal record-man Ciccio.
Ragionando, mi accorgo che il dolore al ginocchio che si presentava come fitta puntuale ad ogni km, dal 30° era quasi sparito…o meglio tutto il resto del corpo si era adeguato e aveva deciso di essere dolorante come il ginocchio.
La festa è davvero completa con i 4+1 BP…in particolare mi piace sottolineare la prestazione di Mic…migliorarsi da una maratona con l’altra di oltre 14 minuti non è cosa da poco !
L’ultima considerazione: sono sempre più convinto (e lo avete evidenziato già Voi nei post precedenti) che è essenziale correre con qualcuno dal 30° all’arrivo. Non per niente il mio best dell’ultimo quarto di maratona rimane Carpi 2008 dove al mio fianco c’era il "nontilasciosolo" Pani.
paolo

lunedì 15 novembre 2010

MILANO-PAVIA 42K 2010 - che fatica insieme!



Non so da che parte cominciare a raccontare una giornata veramente unica che ricorderò a lungo. Partirò dall’inizio, cioè 2 mesi fa circa … il calendario è stabilito, la prima maratona dell’anno scolastico 2010/2011 sarà la MI-PV già corsa l’anno prima con l’immancabile Pani al mio fianco, e già teatro di un impresa ancora ben viva nei nostri ricordi. Questa volta pianifico gli allenamenti con precisione certosina, mi faccio affascinare dalle teorie del dott. Albanesi sui lunghi alimentari per non inciampare nel muro della crisi del glicogeno, ci studio sopra, le faccio mie e così cominciano le domeniche di sacrifici, 30, poi 35 fino a 38k all’alba e a digiuno di carboidrati. Tutto funziona bene, solo un piccolo stop a fine settembre per il riacutizzarsi del dolore alla bendeletta del ginocchio sinistro. Salto una settimana di allenamenti, l’infortunio dell’inverno scorso mi ha insegnato molte cose, per fortuna il cammino è ancora lungo. Nel frattempo partecipo alla mezza di Monza e alla mezza di Cremona, ogni volta demolendo il mio personale. Mi sento veramente bene, gli allenamenti cominciano a dare i loro frutti, sono veramente curioso di vedere come andrà in maratona. Due settimane prima della partenza però avverto un fastidio sotto il piede destro, potenziale fascite plantare. Non è dolore ma è un fastidio ben presente e costante. Mi spavento perché so che per curare una fascite plantare ci vogliono mesi di stop, e comincia la tempesta del dubbio, partecipare o no alla maratona? Arriva la domenica della gara, digerisco male la sveglia all’alba, anche la colazione si ferma nello stomaco più del dovuto, so di aver fatto per bene i compiti questa volta, ma sento che mi manca la rifinitura delle ultime settimane per colpa del piede. Per fortuna il fastidio al piede si è molto ridimensionato e non sono preoccupato più del dovuto.


Rispetto all’anno precedente alla partenza ci sono due tende spogliatoi, i vc chimici e addirittura il servizio massaggi, siamo in 400, un po’ di più dell’anno precedente, il clima questa volta è più simile ad una gara piuttosto che ad un allenamento di gruppo.


Alle 8.30 puntuali si parte sotto una fastidiosa pioggerellina. Ovviamente dopo solo due falcate saltano tutti i piani tattici delle settimane precedenti, impostiamo un ritmo a dir poco folle attorno a 4.31 min/k che teniamo praticamente costante fino al 23k (a parte la sosta tecnica/fisiologica del 20k). Siamo perfettamente consapevoli di tenere un ritmo troppo veloce, ma consapevolmente continuiamo così. Più volte il Pani mi domanda cosa facciamo? Io ogni volta rispondo ormai!... A Cremona avevo pescato dal cilindro la giornata perfetta, oggi invece sin dalla sveglia sentivo che non sarebbe stato lo stesso. Già al 23k mi sento stanco, sicuramente per il ritmo troppo sostenuto ma patisco molto l’umido e la pioggia, ho le gambe dure per il freddo già da alcuni k. Smetto di parlare (di solito lo faccio al 30K…). Inavvertitamente e lentamente il ritmo sale prima a 4.35 poi a 4.40. Sulla carta sarebbe comunque perfetto, ma sono le sensazioni che sono negative. Guadagno a fatica il 30k, il Pani rimane leggermente attardato al rifornimento per colpa di uno che, pensando forse di essere al bar, si era fermato al centro del tavolo a fare provviste in stile aperitivo … Lo aspetto per passargli l’acqua così ne approfitto per tirare un po’ il fiato. Al 32k (o forse al 33k non ricordo bene …) mi arriva come un colpo di sonno. Mi sento veramente stanco. Non è il solito cameriere che stacca la spina improvvisamente, rallento ma non tracollo, lo stomaco si ribella con piccoli crampi, novità assoluta per me, forse il freddo. Lascio sfilare il Pani incoraggiandolo con il poco fiato che mi è rimasto, faccio un paio di k a 4.50/4.55. Al ristoro successivo il tè caldo (o meglio tiepidino) fa miracoli, i crampi allo stomaco passano. Mi riassetto sul ritmo di prima a 4.40/4.45, vedo il pani davanti a me a 20 secondi circa che non molla, lo vedo bene, il distacco rimane costante. Mi piacerebbe avere una corda e prenderlo al lazzo in stile Tom e Jerry per raggiungerlo, so che se lo raggiungessi una parte delle sofferenze sarebbe alleviata. Mi concentro, raschio il fondo del barile dell’orgoglio e con una fatica al di sopra di ogni pensiero e dell’umana fattibilità, in piena crisi, allungo il passo di oltre 10’’ a k. Vedo il distacco diminuire, mi ritrovo a correre a occhi chiusi, dal mio corpo non sento più nulla. Quando dopo due k circa raggiungo il Pani per me la gara è finita, ormai in sua compagnia non posso più mollare. Siamo al 39k il ritmo è sempre lo stesso attorno a 4.45, comincia un tira e molla come se ci stessimo giocando la vittoria, non capisco se sono io che rallento o è il Pani che accelera, in realtà sono timidi ed inefficaci tentativi di rilanciare l’azione; i calcoli sono difficili in queste condizioni ma sentiamo che il traguardo delle 3h15’ è alla portata. Entriamo in Pavia, salto sulle aiuole pur di guadagnare anche solo pochi metri, il cartello dei 41k come al solito fa miracoli ma questa volta non c’è più un briciolo di energia da consumare per lo sprint finale, il ritmo cardiaco non è alle stelle forse perché è rimasto anche poco sangue da pompare. Per via delle gambe più lunghe rispetto al Pani potrei forse allungare di qualche secondo in discesa, ma non voglio togliermi la gioia di tagliare il traguardo insieme a lui, dopo una maratona che ha avuto il sapore dell’odissea. Tagliamo il traguardo ed il cronometro segna 3h15’44’’, che soddisfazione!!! Cosa abbiamo realizzato!!! Ci abbracciamo, ci siamo sostenuti a vicenda, se fossi stato da solo gli ultimi 10k li avrei corsi a ritmo jogging.


Subito però sento forti dolori alle gambe, con molta difficoltà e tremando dal freddo raggiungo la borsa del cambio che però trovo lasciata per terra insieme a tutte le altre sotto la pioggia (grande pecca dell’organizzazione!!!). Per fortuna i vestiti all’interno sono rimasti asciutti, mi cambio, riacquisto un po’ di calore e di mobilità, tanto da riuscire a guadagnare il tavolo del ristoro finale ed ingurgitare tutto ciò che trovo a portata. Sono letteralmente frastornato e pieno di dolori muscolari, per fortuna piede e ginocchio hanno retto alla grande a questa inumana fatica. Mi separo dal Pani che è stato raggiunto dalla famiglia, e mi dirigo verso il traguardo per aspettare gli altri due Porticina.


Con stupore vedo Paolo già al traguardo con il cronometro che da poco ha superato le 4 ore (per lui sono 4h00’57’’), con il ginocchio in quelle condizioni è un miracolo che l’abbia finita, in più personale, grande prova di coraggio ed orgoglio, complimenti!!! Poco dopo arriva anche Michele in 4h09’11’’, anche per lui miglior tempo personale, nonostante tutti i suoi acciacchi!!! Ma chi siamo noi Porticina, come a Cremona tutti e 4 abbiamo demolito i personali. Poco dopo via sms sappiamo anche del tempo di Ale impegnato Torino, anche lui PB!!!


Che giornata ma che prezzo! Senza dubbio la maratona più faticosa della mia vita, sono stracontento di essere arrivato insieme al Pani e condividere con lui il record porticina sulla maratona (a parte il secondo di differenza applicato d’ufficio), che credo rimarrà inviolato a lungo. Oggi a mente fredda, con le gambe più stanche che mai (neanche dopo la prima maratona mi facevano così male) e con una caviglia dolorante forse per il pavé viscido finale, ritengo forse di aver compiuto una sana incoscienza, di essere andato oltre il mio limite. Ora riposo e recupero … fino alla prossima incosciente maratona …


Ciccio

Turin Marathon

Che dire ?
Ho fatto il mio personale, 3h49'37'', ma forse potevo fare meglio.
Giornata autunnale, grigia e nebbiosa a Torino, ma temperatura ideale per correre, circa 10 gradi.
Ore 9.20, puntualissimi, si parte. I primi 20 km passano regolarmente, non voglio strafare, ma nemmeno rallentare troppo, tanto in una maratona prima o poi la stanchezza arriva..... (pensiero zen !!!) Ed eccola lì la stanchezza, pronta a dirmi che forse non era tutto bello come mi sembrava, ed eccola lì, anche prima del previsto, km 24, quando la strada inizia a salire (altro che cavriga !!! - vedere altimetria per credere !), km 25, vomito, km dal 26 al 28, lenti lenti..... poi ..... forse se ne va, e tutto torna quasi normale, ma non del tutto. Torino si riavvicina, e rientrando in città capisco di poter stare sotto le 3h50'. Mi rimetto a correre sui 5'20'' al km, tranne nei km del ristoro che affronto più lentamente e camminando per alcune centinai di metri...., sperando di non aver sbagliato i conti :-) Il traguardo finalmente si avvicina e passare sotto lo striscione è sempre una gran bella emozione. Però, forse, si poteva fare meglio.... ma sarà per la prossima volta, magari - e lo spero - insieme agli amici porticina !!!

Milano Pavia by Ciccio & Pani




Non so cosa sia successa ieri. Se non fosse per i dolori alle gambe che mi hanno torturato tutta la notte direi di avere semplicemente sognato...

E dire che mi ero svegliato a fatica dopo un sabato sonnolento e svogliato. Insomma sino alla partenza non avevo grandi obiettivi per la Milano-Pavia. Ero però molto curioso di vedere come sarebbe andata dopo avere cambiato metodologia di allenamento e approccio nutrizionale; dopo una dozzina di maratone quasi tutte uguali sarebbe cambiato qualcosa. In meglio o in peggio in poche ore lo avrei saputo.

Sotto il gonfiabile mi piace scherzare coi compagni Porticina, siamo gli stessi 4 moschettieri del torrone di Cremona, ed andare a incoraggiare gli amici villasantesi alla loro prima maratona: hanno lo spirito giusto, stanno per vivere momenti indimenticabili, sono contento per loro!

Partiamo. Da subito Ciccio ed io ci assestiamo sul piede dei 4.30. Siamo al solito partiti più veloce di ogni pianificazione tattica, lo sapevamo. Nei primi km la frequenza è insolitamente alta, si assesta dopo il cavalcavia. Ricordo bene l'edizione del 2009, mi sembra di averla corsa non un anno fa ma molto recentemente. Mi incoraggia molto percepire di stare facendo meno fatica dell'anno scorso, quando l'avevo fatta tutta col fiatone. Qui mi sento in massimo controllo.

Al passaggio all'altezza della partenza della Classica faccio il punto della situazione: mi sento benissimo. Ciccio è un metronomo infallibile, scandisce un ritmo perfetto. Stavolta è lui a chiamare un pit stop, ne approfitto anch'io.

Entriamo nella terza decina di km, di solito per me la più noiosa. La vivo a ritmo costante, in attesa di vedermi venire incontro il Cameriere a presentarmi il conto di un avvio folle. Al trentesimo ricordo bene i metri dell'inizio della mia crisi del 2009, ma questa volta niente. Il ritmo è sceso tra i 4.40 ed i 4.45, le gambe cominciano a dolere, ma è ancora sopportabile. Ciccio rallenta un attimo per passarmi dell'acqua. Stiamo stringendo i denti e cominicia il balletto dei "vai se ne hai" "ma dove vuoi che vada", "mi raccomando vai" eccetera. Al 32 Ciccio rallenta, io vado avanti costante, la gara è ancora lunga, mettiamo fieno in cascina.

I km del Cameriere scorrono insolitamente tutto sommato normali. Ogni tanto qualcuno mi affianca e supera. Spero tanto che sia Ciccio. Ad un certo punto al 39 eccolo affiancarmi. Grande! Ora è lui a tirare sullo slancio. Non ne abbiamo per parlare, sappiamo solo che stiamo davvero facendo un'impresa. Procediamo affiancati, appena uno ne ha rilancia l'azione, che fatica, ma che bello andare così alla fine di una maratona. Ad un km dalla fine dopo un paio di curve Ciccio prende vantaggio lo imploro di andare senza curarsi di attendermi, ma lui mi incita a raggiungerlo, vuole arrivare insieme! Questo mi da uno sprone incredibile a volare come un pazzo sul selciato finale. Vedo negli ultimi metri Isabella e Margrethe, il loro incitamento è il propellente per lo sprint. Alla fine senza accordi Ciccio ed io arriviamo prendendoci per mano. E' un onore finire così la mia corsa più bella. Dopo l'arrivo non capisco più niente, il tempo, 3.15.44, mi dà letteralmente le vertigini. Ci raggiunge la famiglia. Disfatti ma felici ci uniamo alla processione dei penitenti sul ponte coperto e guadagnamo ristori e spogliatoi.

Mi spiace non restare a Pavia ad attendere gli altri, ma Isa reclama per tornare a casa. Vengo aggiornato via sms: anche oggi 4 BP! E i villasantesi hanno chiuso alla grande anche loro! A casa sono in piena adrenalina, faccio e disfo sull'onda dell'entusiamo. Solo alla sera mi finisce l'autodoping e preda di dolori sempre più lancinanti mi butto nel letto. Stamane sono claudicante all'estremo (caviglia gonfia e muscoli deflagrati in ogni fibra) ma al settimo cielo. Che Dono avere questa passione ragazzi!

venerdì 12 novembre 2010

BUON COMPLEANNO BLOG !


Caro blog

auguri di buon primo compleanno.

Grazie a chi l'ha pensato e creato,

Grazie a chi ha scritto i post,

Grazie a chi ha commentato,

Grazie a chi ha letto.

lunedì 1 novembre 2010

L'ingresso al parco è inibito !

Scusa ? Cosa vuol dire ? Oggi è un gran giorno per correre ed io me lo voglio godere tutto !
Piove, il Lambro è esondato nel parco, la Porticina è chiusa ma oggi c'è l'ultimo lungo prima della Maratona.
Ci sono tutte le premesse perchè sia un giorno speciale !
Quando ormai temo di dover correre da solo ecco il Pani ed Ale...!
Mi perdoneranno gli altri, ma i compagni che volevo oggi !
Il Pani...la sua confidenza odierna è di quelle storiche che ti riempiono di entusiasmo.
Ale...perchè un anno fa esatto facevo la mia prima corsa insieme a lui.
E allora via...non ci ferma neanche il carabiniere che a San Giorgio al grido di "dietrofront" ci intima di uscire.
Grazie ragazzi...anche per avermi scortato fino alla fine di quello che per me è stato un duro ma mi auguro fruttuoso allenamento !
paolo

lunedì 25 ottobre 2010

…ANCORA CREMONA !!!

A questo punto manco solo io…e forse è giusto così !
Perché a leggere dai Vostri racconti mi sono accorto che probabilmente sono il meno entusiasta.
Alt…non fraintendetemi la gara, prima durante e dopo è stata molto bella ma le emozioni vissute a Carpi 2008 (prima maratona), le piacevoli sofferenze di Roma 2010 e la commozione della prima Monza Resegone sono francamente altra cosa.
A testimonianza del fatto che il riscontro cronometrico non è condizione né necessaria né sufficiente per rendere una gara indimenticabile !
Certo non la dimenticherò questa mezza almeno per due motivi:
1) il mio personale sulla mezza…scendere sotto i 100 minuti era uno di quegli obiettivi che tre anni fa consideravo irraggiungibili;
2) la goduria fisica, quasi chimica, di sentire il proprio corpo sotto sforzo in piena efficienza con gambe, cuore e polmoni che suonavano all’unisono.
La sfida è per tutti…quando riusciremo ad infrangere ancora contemporaneamente 4 PB e ad allargare la foto sopra ?

paolo

domenica 24 ottobre 2010

EPITAFFIO



Care vecchie scarpe, è giunta l’ora di salutarci. Quanti chilometri abbiamo percorso insieme, sicuramente più di 1000, troppi anche per voi. Me ne sono accorto mercoledì durante il nostro ultimo allenamento insieme, quando mi avete fatto venire dolorini alle mie gambe in posti che non pensavo neanche di avere. Quando il rumore che usciva dall’impatto con l’asfalto era più simile ad un martello pneumatico, piuttosto che al dolce suono di una leggera e morbida piuma che si adagia sulla strada. Voglio però ricordare, nel giorno dell’addio, le più grandi imprese vissute insieme: Venice Marathon, Milano – Pavia maratona e l’incredibile ed indimenticabile maratona di Verona. Qualcuno vi ha anche accusato sostenendo che siete state la causa del mio infortunio dell’inverno scorso, io non li ho mai creduto, anche perché chi vi accusava era il venditore di un negozio di scarpe con in mano un paio del modello nuovo e la figlia pronta a battere lo scontrino alla cassa…


Porto il saluto sentito anche dei calzini di Superman (anche loro sulla strada del cestino…) che hanno condiviso con voi tutte le gare.


Non vi dimenticherò mai.


Per sempre vostro.


Ciccio

P.S.

Vendo scarpe da running usate poco come nuove n°43 vero affare, a qualcuno interessa? Di Ciccio potete fidarvi!!!

sabato 23 ottobre 2010

Demolition Men


Una domenica tra le più belle in assoluto, una giornata di quelle che già mentre le vivi ti rendi conto che le dimenticherai difficilmente. Quattro Personali su quattro non capitano tutti i giorni!
Divertente il viaggio in Porticina Van tra battutte e tentativi semiseri di dare una svolta teorica ai nostri approcci primitivi alle gare. Bello l'approccio al contesto della gara, con lo spirito della gita che solo a pochi minuti dall'inizio cede il posto alla concentrazione. Essere partiti così rilassati ha fatto sicuramente risparmiare tante preziose energie fisiche! E poi la gara, vissuta quasi tutta in uno stato mentale unico, con le gambe che giravano perfettamente e lo stupore di come facilmente tenessi il ritmo così elevato. Che peccato le stringhe mi hanno fatto perdere contatto con Ciccio, ma era solo questione di qualche km. Al quindicesimo infatti ha provato a far capolino una specie di cameriere che voleva staccare la spina. L'ho bruscamente scostato, ho fatto sapere al mio cervello di non rompere i coglioni che di energia nelle gambe ce n'era eccome e ho trapattonianamente amministrato il match a 4.30 sino alla fine.
Ciliegina sulla torta dopo l'arrivo : l'apparizione della famiglia arrivata per una sorpresa! Il massimo!
Non pensavo che avrei potuto andare a toccare il personale sulla mezza, averlo fatto mi ha dato una iniezione di adrenalina formidabile, provvidenziale dopo che la maratona di Bergamo mi aveva fatto paventare la sindrome del cavallo bolso in declino...E ora via col massimo entusiasmo verso l'operazione Doppio Nodo alla Milano Pavia!

martedì 19 ottobre 2010

MEZZA DI CREMONA 2010 - TRIPLETTA!



Sonno, freddo, pioggia e buio, correre è l’ultima cosa che avrei voluto fare domenica mattina… Anche gli altri “Porticina” la pensano così, ma il senso del dovere prevale e ci dirigiamo verso Cremona. Il viaggio passa parlando di Marinella della Montagnetta e del dott. Albanesi e di un approccio più ragionato alla gara, non partire a tutta come al solito e vedere solo a che chilometro arriva la crisi. Sento odore di personali oggi, su Michele sono sicuro (2 fisso!), ha eguagliato il suo tempo a Monza, oggi con un mese in più di allenamenti e soprattutto con un percorso più scorrevole sarà per lui un gioco da ragazzi, speriamo solo che i suoi acciacchi almeno per oggi lo lascino un po’ in pace. Paolo lo vedo in grande crescita e soprattutto molto determinato, per me e per il Pani dipenderà solo dal giudizio che metteremo in gara, mi sento in forma ma ricordo ancora bene le fatiche vissute a Monza.


La consegna del pettorale è veloce e perfetta, graditi gli occhiali da sole anche se la giornata non è da sole… decisamente sottodimensionati gli spogliatoi ed il deposito borse. Passiamo il tempo in coda al bagno di un bar. Quando è ora andiamo a cambiarci sotto il tendone del ristoro finale, la pioggia diminuisce, quindi decidiamo di correre senza Kway. Per colpa mia (pipì!) arriviamo alla partenza all’ultimo e partiamo in coda. Il primo K è la fotocopia di Monza, 4.27 sgomitando no poco, su e giù dai marciapiedi attento a non perdere il contatto con il Pani come era successo un anno fa a Venezia. Appena il gruppo si sgrana impostiamo un ritmo decisamente elevato, i K passano tra 4.05 e 4.10, io ed il Pani ci guardiamo stupiti, ancora una volta partenza alla Keniana! A cosa sono servite tutte le email delle settimane precedenti? I discorsi fatti all’alba in macchina? È più forte di noi, non riusciamo a dosare l’adrenalina, siamo ancora immaturi. Poco dopo il 9K al Pani si slaccia la stringa (IL DOPPIO NODO!!!), proprio in corrispondenza del primo cavalcavia, rallento un filo per aspettarlo, comincia la discesa, mi giro, lo vedo a poca distanza e penso “… mi raggiungerà in fondo alla discesa…”. Mi sento veramente bene, le gambe girano quasi da sole ad un ritmo costante, la velocità dipende solo da quanto allungo la falcata. Passo i 10k in 42’10’’, BP sui 10K (passo medio 4.13). Purtroppo il Pani non mi ha raggiunto, io mi sento affamato di secondi e faccio coppia con un tal Graziano, il ritmo è sempre più sostenuto, se un k passa a 4.15 il successivo lo facciamo a 4.00! Non sento nessun dolore, le gambe reggono splendidamente, ovviamente fiato e cuore sono al limite, solo un leggero indurimento alle cosce attorno al 18k forse per il freddo e la pioggia, ma senza nessun rallentamento. Al 20k il cronometro segna 1.23.49, ovvero i secondi 10k li ho corsi in 41’39’’ (media 4.10), altro BP sui 10K!!! Ormai è fatta, non solo il BP è in cassaforte, ma addirittura, a meno di dover correre sulle mani, riuscirò a stare sotto l’ora e mezza!!! L’ultimo strappo a pochi metri dall’arrivo mi rovina lo sprint finale ma al traguardo l’orologio segna 1h28’24’’!!!!! Che sogno, sono sincero, scendere sotto 1h30’ era tra i miei obiettivi da runner (insieme alle 3h30 in maratona), ma ci stavo quasi rinunciando. Evidentemente domenica ho imbroccato la giornata di grazia che capita raramente, forse gli allenamenti alla “Albanesi” cominciano a dare i loro frutti. È stata la mia miglior gara di sempre, non solo per il tempo e per i tre BP in una sola gara, ma soprattutto per le splendide sensazioni vissute durante tutta la gara, i chilometri filavano via senza nessuna incertezza, mai avuto un accenno di crisi, solo la salitella finale mi ha un po’ provato. L’unico dispiacere è aver perso il Pani al 9k (vedrai che a Pavia, se fai il doppio nodo, ci arriveremo insieme!).


All’arrivo sono costretto a cambiarmi (mutande comprese) sotto il portico in mezzo ai passanti, giudizio decisamente positivo per il ristoro finale , simpatico anche se un po’ scarsino il piatto tipico party.


Comunque grande giornata per i colori porticina, le mie sensazioni erano corrette, tutti e quattro sotto il personale e con tempi da grandi soddisfazioni!


Ora le gambe sono ovviamente un po’ rigide ma non doloranti, settimana di riposo e poi subito in carreggiata in direzione Pavia!


Le magnifiche sensazioni che ho provato domenica a Cremona me le ricorderò a lungo!


Ciccio

domenica 17 ottobre 2010

2 Fisso fuori casa



(Il significato della foto è spiegato in fondo).


Grande giornata per i colori dei Porticina, i personali si sono disciolti come lacrime nella pioggia (ma che citazione !!!!!).Si la pioggia l'ha fatta da padrona. Il porticina Van è partito alle ore 6.15, sotto un'acqua scrosciante, alla volta della patria del torrone e della mostarda.I primi discorsi sono stati “ma chi ce lo fa fare?”, “io mi infilo nel centro commerciale”, “fermiamoci in un bar con gazzetta e sigarettina, stile #####”.Arriviamo a Cremona con il solito anticipo, sbrigate le pratiche del ritiro pettorali (organizzazione perfetta) e ritirato il primo gadget (occhiali marcati mezza di Cremona), prendiamo possesso di un bar e relativo bagno (non c'erano alberghi nei dintorni) per mancanza o per meglio dire per la piccolezza degli spogliatoi (c'erano solo 2 tendoni militari). Unico, a mio dire, neo della giornata. Ci siamo dovuti cambiare sotto i portici in piazza.


Ore 9.30 in punto si parte piove e fa un bel freschino. Subito imposto un ritmo a 5' anche se si fanno sentire immediatamente i miei soliti dolori alle gambe e a gluteo. Non mi abbatto e spero che scaldandosi passini un pochino. E così è, anche se mi hanno accompagnato poi fino alla fine. Il percorso è molto bello, qualche piccolo sali e scendi e uno strappetto dopo un sottopasso, per il resto bello filante.Mi sforzo di non guardare il cronometro, solo una fugace occhiata al passaggio dei 10K (50' 11”), bene bene avanti così.Mi accodo ad un tipo che mantiene il mio ritmo e lo prendo come riferimento, ma dopo qualche K mi accorgo che rallenta, no no no non va bene, io mi sento bene non voglio rallentare. Fortunatamente sono in un gruppo che va a 4'50 – 5' e così recupero.I K passano e la sensazione che sto andando bene si fa sempre più forte e sopratutto non accuso crisi o crisette varie e riesco a spingere bene anche gli ultimi K.


Ci siamo ultimo strappetto (ciotolato e scivoloso) prima del traguardo, arrivo fermo il crono e mi vengono i brividi …... 1.46.51.


Non pensavo proprio, sono riuscito a mantenere un ritmo costante per tutta la gara, cosa che non mi era mai capitata, crollavo sempre verso il sedicesimo chilometro.Pacco gara abbastanza ricco di stupidate (compresa una crema per le unghie), piatto tipico un po triste, ma dopo la prestazione odierna tutto va bene !!!!

Angolo della cultura, perchè contrariamente a quanto dicono gli Albanesi noi facciamo anche del sano turismo Ifix …...


Le famose 3T di Cremona sono: Tùròn (torrone), Tùràs (torrazzo) e Tètàs (seno prosperoso letteralmente tettazze).
Le prime 2 sono facilmente intuibili il famoso TORRONE e l'ancor più famoso TORRAZZO.
La terza è dovuta ad una diceria che si perde nella notte dei tempi dove sembrava che le cremonesi fossero dotate di un seno molto sviluppato cosa che è ormai praticamente scomparsa tanto che da poco tempo si è sostituita la 3°T (tètàs) con Tùgnàs (TOGNAZZI in onore dello scomparso attore cremonese), qualche bontempone un po' razzista sostituisce il Tùròn con il Tèrùn, per indicare che la multietnia che si instaurata in quasi tutte le città ha fatto scomparire il cremonese DOC.

Mich


martedì 28 settembre 2010

Un po' lentone a Bergamo


Cosa dire su questa estemporanea maratona solo come un cane? Mi ci sono iscritto appena avuto il certificato, perchè non vedevo l'ora di tuffarmi nelle sensazioni uniche che i 42 km mi regalano.
Non avevo grandi aspettative sui tempi, per via della preparazione non ad hoc e per il fatto di non partire al fianco dell'amico Ciccio o di occasionali pacers.
Arrivato al via mi sono anche reso conto che i parteciapanti di maratona e mezza erano davvero pochi (meno della 5.30 di Milano).
Anche la città, malgrado la splendida mattinata (finalmente una maratona in canottiera Porticina!), ha completamente ignorato la manifestazione. I ristori erano numerosi, ma solo con acqua e banane. Scarsetto il pacco gara e sotto la media delle tapasciate di provincia il ristoro finale. Villaggio maratona desolante.
L'unica bambina cui ho fatto il cinque è stata Isabella, e Margrethe ha costituito un buon 33,3% del pubblico incitante. Specialmente dopo la separazione dai mezzi maratoneti, i due giri finali sono stati surreali, con pochi podisti sparsi tra macchine e pedoni. Meno male che ogni tanto mi hanno fatto compagnia per qualche centesimo di secondo i vari Zenucchi e Colnaghi...
L'aspetto tecnico: la tattica decisa era di provare a non partire a tutta, per vedere di mantenere o magari aumentare nella seconda metà.
Dopo il 2o km ho provato a spingere attratto dal miraggio dello split negativo, ma ad un certo punto è arrivato il Cameriere, che ha spento la luce. Inoltre questa volta mi ha servito un bel purgante, per cui ho dovuto fare una sosta extra large in un parchetto...
Bellissimo però l'arrivo, con Isabella in spalla.
E adesso non vedo l'ora della Milano-Pavia!!
Pani

domenica 26 settembre 2010

Piccoli Runners



I primi frutti del vivaio.



(ma, chi gli avrà insegnato a bendarsi l'occhio????)

Talent scout Evergreen

venerdì 24 settembre 2010

Un Porticina Mannaro a Milano

Ragazzi, questa è la Mia Corsa!!!
Dopo anni di sgambate prima dell'alba da solo, sentendomi un po' pirla incrociando gente normale che la levataccia la fa per andare all'Hobby, stamani mi sembrava di sognare. Un'orda di runners ha tagliato con me il silenzio ovattato di una Milano diversa.
Che figata arrivare tranquillamente in auto in centro a Milano, incrociare tantissimi elementi come me con accenni di complicità, vedere la folla ingrossarsi coi minuti che incalzavano, essere diretti da uno speker in tono minore.
E poi partire (ma perchè c'è gente che ha sgomitato nei primi metri anche oggi? lo spirito era incarnato dai due che se la sono fatta in pigiama e berretta di lana!) gustare ogni metro, passando in vie conosciute ma mai viste prime in questo modo. Il ritmo è stato del tutto secondario, così come il taglio che abbiamo fatto per l'errore di un addetto al percorso (data l'ora si perdona il colpo di sonno). Anche l'arrivo è stato surreale, onirico, , con tutti che in silenzio brancavano al volo il ristoro (cestino di ottime prugne emiliane) per continuare a correre dopo il traguardo verso casa o verso la macchina. Il tutto prima delle sei!
Morale: guai a chi se la perde l'anno prossimo!!

Contento Pani

giovedì 23 settembre 2010

Zen del podista

2. Meglio correre in compagni che da soli, soprattuto nei lunghi ! (26 set 2010)
1. Meglio la regolarità della velocità. (23 set 2010)

Ale_zen

lunedì 20 settembre 2010

Una Mezza soddisfazione


Innanzitutto un mega ringraziamento a tutti i porticina che si sono alternati lungo il percorso, sarà retorica ma sentire il supporto dei propri amici ti da una carica incredibile.

Tornando alla mia mezza è stata una mezza soddisfazione. Sono partito molto carico, mi sentivo bene. Come Ciccio ho fatto quasi il personale sui 10K (l'avrei fatto se il ristoro fosse stato dopo l'intermedio), 5' al K precisi precisi.

Fino alla porticina ho tenuto bene il ritmo, ma purtoppo sulla salita del laghetto .... Hai la coscia, rallento un pelo, ma il dolore non passa. Mi trascino verso il ristoro dei 15K, me la prendo con comodo, cammino qualche metro, bevo e cerco di sciogliere la coscia.

Riparto, ho rotto il ritmo, faccio fatica ad essere costante, è un continuo accellerare e rallentare.

Arrivo al 17K inizia la discesa, va meglio, riesco a riprendere il ritmo e ad accellerare.

Il viale del mirabello è infinito, riesco a passare abbastanza bene il sottopasso superando parecchi che camminavano (mi sono ricordato che lo scorso anno ero nelle stesse condizioni, vero Paolo?). Eccomi all'ingresso in pista guardo l'orologio 1h45' nooooooooo non posso stare sopra il personale, accellero e mi sparo l'ultimo K a manetta. 1h49'55" (stesso identico tempo della AlpinCup).

Perchè mezza soddisfazione? Perchè ho corso bene i primi 10 e gli ultimi 3K, il rimpianto è solo che se non mi fosse venuto il male alla coscia avrei fatto un pò meglio. Pazienza.

Dal nervoso subito domenica pomeriggio mi sono iscritto a Cremona e alla DJ Ten.


Barcollomanonmollo Mich



Mezza di Monza 2010 (Verona 2 la vendetta!)



Mi sento bene, nelle ultime settimane ho inanellato una serie di allenamenti molto soddisfacenti, so che il percorso della Mezza di Monza non è proprio adatto per fare il tempo, ma perché non provarci? Ho nelle gambe un buon ritmo, ma per quanti K? Vedremo…

Appuntamento in bici alle 8.00 con i soci Daniele e Michele, che bello andare in bici ad una gara! Daniele è in grande forma, Michele purtroppo soffre sempre alla sciatica ma lo vedo bene, le numerose tapasciate in compagnia del guru Pani lo stanno modellando a perfezione.

In zona spogliatoi ci accolgono il presidente Paolo, Alessandro e Fabio, quattro chiacchere per ingannare il tempo prima della gara. è ora, Michele è in un altro settore, ci si saluta e si scambiano gli in bocca al lupo.

Sulla linea di partenza sento un gruppetto davanti a me parlare di personali di 1.26, ma che essendo a corto di chilometri sarebbero partiti per 1.30. Beh, mi dico, quale occasione migliore per provarci? Mi sento abbastanza in forma e nelle ultime settimane ho lavorato molto sulla velocità quindi pronti partenza viaaa!!! Mi accodo, il primo K sgomitando passa a 4.27, dopodiché il ritmo impostato è pressoché pazzesco, 4.10 !!! Tutto sommato reggo bene, anzi rispetto agli altri mi sembra di avere meno fiatone. La prima sberla arriva dalla salita del maneggio (8 K), arranco, perdo alcuni metri ma li recupero nel k successivo. Tengo duro ma so che non durerà ancora molto. Infatti passo il 10 K (tre secondi sopra il mio personale dei 10K !!!!!!!) e sento i primi segni di cedimento. I primi ad arrendersi sono gli organi interni, milza, poi fegato, lo stomaco è diventato una fabbrica di rutti a volte imbarazzanti. Perdo definitivamente contatto con il gruppetto (che chiuderà in 1.28 !!!), e poco dopo anche le gambe cominciano ad indurirsi. Al 12K passo vicino alla sede e gli incoraggiamenti di moglie e figlio di Daniele e papà di Paolo mi danno un po’ di ossigeno ma la salita fino al 13 K mi da il colpo di grazia. A questo punto penso solo a non rallentare troppo e sperare che il fieno messo nel granaio nei primi K sia sufficiente per portare a casa il BP. Imposto il ritmo attorno a 4.35/4.40 e penso che tutto sommato è un buon allenamento anti cameriere, ovvero ritmo maratona (quello sperato) in condizione di crisi. Al 17 K mi sento un filo meglio e allungo un po’ a 4.30. La compagnia del presidente che mi affianca per quasi un k è miracolosa, come nella maratona di Milano 2008, mi regala almeno 10/15 secondi, comincio a fare i conti, passo il 20 k in 1h27.17, ormai è fatta stringo i denti e passo il traguardo in 1.31.55, che tempo ma che faticaccia!!!

Una vera gara alla keniana, dopo Verona mi ero ripromesso di gareggiare con un po’ più di cervello ma questa volta è stata ancora peggio! Il primo insegnamento che mi porto a casa è che non si deve sottovalutare la mezza maratona perché gli ultimi k possono diventare duri quasi quanto quelli di una maratona!

Nel complesso si può dire grande giornata per i colori porticina, tutti sotto o vicini al BP, clima buono solo un po’ umido, grande partecipazione peccato per il pacco gara, come al solito scarsino (almeno questa volta la maglietta è blu e non bianca!). Favoloso incontrare più volte Paolo e Alessandro che girovagavano come angeli custodi, e poi come al solito incontrare la famiglia all’arrivo da sempre grandi emozioni anche se non si tratta di una maratona famosa.

Ora nel mirino c’è Cremona non so come sia il percorso, ma so che questa volta ci sarà il Pani, magari partendo un filo più tranquilli ci portiamo a casa un altro tempone!!!

Alla prossima uomini!

Ciccio.

lunedì 13 settembre 2010

Caccia aperta

Pani iscritto alla maratona di Bergamo. I camerieri sentono odore di acido lattico e dichiarano aperta la stagione di caccia ai Porticina.

lunedì 6 settembre 2010

Inizia il Tapadam!


Un po' arrugginiti, ma "la Tapa si finisce". Ecco gli esponenti Porticina in funambolico T-Style al temine della Corsa del Roccolo, in quel di Casorezzo.
Giudizio critico: per quanto arida e frugale come ieri, tira comunque più 1 km di Tapa che 42 di asfalto...

lunedì 30 agosto 2010

Per un pugno di patate

Convincente prova del Pani-Lund Team alla Pedescalando-Rotzo sull'altopiano di Asiago, contesto meraviglioso e sempre particolarmente accogliente da cui partiamo sempre con la voglia di tornare.
Otto chilometri e mezzo con seicentro metri di dislivello percorsi in Nordic Walking in meno di due ore, obiettivo preparato accuratamente da una determinatissima e bravissima Margrethe nelle ultime settimane. Limati oltre dieci minuti rispetto all'anno scorso!!
Ottimo il gnocco-party a fine gara e graditissimo il pacco gara (pacco di pasta e 5 chili delle celebri patate di Rotzo!)

martedì 24 agosto 2010

Gente strana questi svizzeri...


Sveglia alle prime luci dell'alba per i porticina che con questa uscita d'oltralpe sanciscono ufficialmente l'inizio della nuova stagione podistica.
Arrivati sul luogo ci rendiamo subito conto del tenore della gara: prima di tutto ci guardiamo in faccia io e il presidente e notiamo che nessuno indossa il chip, poi a 15 minuti dalla partenza una voce in un italiano stentato annuncia l'inizio della ginnastica. Ginnastica?!?! E via di aerobica stile villaggio vacanze (vedi filmato). Sgambata molto carina boschi laghi sole, a parte sti svizzeri che appena vedono un filo di discesa si buttano a capofitto manco avessero un cane alle calcagna rischiando di travolgere tutto e tutti; un velo di dispiacere per l'abbandono del presidente, ma meglio un ritiro che una settimana di ferie con la febbre!!! (Impagabile il week-end alla Broggi haus)
Due note culinarie: porca miseria ai ristori davano una barretta buona ma buona che me ne andavo via sempre a mani piene; all'arrivo in fila come alla campestre a cui ho partecipato alle medie mi hanno piazzato in mano bicchiere e bottiglia di birra ghiacciata (ecco non ero molto pronto a questo).
In conclusione si riparte uomini (almeno per quanto mi riguarda fino all'arrivo dell'erede a fine ottobre poi ci vediamo con anno nuovo) e tutti presenti domenica prossima per la presentazione ufficiale dei cartelli da appendere alle porte del parco.






lunedì 23 agosto 2010

Levoxacin 500 mg Vs Engadiner Sommerlauf


...risultato finale 5 a 0...come il numero di pettorale (le solite coincidenze!)
Cinque giorni di antibiotico a zero.
Il 2010 è l'anno delle prime volte, dopo la prima MR, il primo ritiro in una gara.
Spiace, ma anche questa è un'esperienza.
E' andata più o meno così...
Spossatezza da più di una settimana, febbriciatola che non mi fa allenare.
Sottovaluto la cosa e poi c'è la spedizione con Dani in terra straniera...non si può rinuciare, almeno provo a partire.
Via...ma sento subito che non ce ne proprio.
Dani è un cavallo con il freno tirato, rallenta fino a 5.45 al km, io dietro che arranco.
Il mio corpo aveva già deciso, la mia testa decide ora.
Dopo 6 km mi defilo verso Silvaplana spillando il pettorale per girarlo al rovescio.
Ora finalmante Dani si può divertire.
Piccola avventura per arrivare all'arrivo di Bever...prima bus (dove non mi volevano far salire perchè sprovvisto di biglietto...nessuno li aveva avvisati che con il pettorale si viaggiava gratis) e poi 4 inteminabili km a piedi.
Arrivo prima di Dani...meglio così, almeno vedo il suo arrivo !
Come immaginavo, considerata la partenza a rallenty, ha fatto una gran gara in progressione.
Ed ora alcune considerazioni sulla gara.
Panorami mozzafiato, organizzazione buona, pacco gara misero (a parte la birra piantata in mano a tutti i finisher).
Oggi la guardia medica di Chiesa Valmalenco conclude con il responso finale...leggera pleurite da batterio atipico, quindi antibiotico.
Ora si archivia e si guarda avanti.

sabato 21 agosto 2010

Corricchiando quà e là

Per chi dovesse capitare dalle parti di San Vigilio di Marebbe vi consiglio alla grande questo percorso. Sono 24K tutti trail e con.... "udite udite....." il percorso segnato ogni 500m.
Io sono partito alla mattina presto dal Km 1 circa (dove inizia a salire) qundi alla fine ne ho fatti poco meno di 22.
Mi sono proprio divertito in quanto sono c.a. 350m di dislivello in 10K tutti di sentiero in costante salita.
I soli rumori che si udivano erano: il ruscello, gli uccelli, gli scoiattioli e ovviamente il mio ansimare !!!

sabato 14 agosto 2010

Solitudine, latitudine, altitudine


Solitudine...come quella che mi ha "tenuto compagnia" nel lungo di questa mattina.

Latitudine...sempre maggiore, quella in cui si trova ora il Pani in cerca di giornate più lunghe.

Altitudine...come quella che attende il sottoscritto e Dani in Svizzera tra una settimana.

p

martedì 10 agosto 2010

Un lungo decisivo

Un lungo decisivo quello di domenica mattina. Erano un po' di giorni che avevo paura di non riuscire più a farne, tipo Schwarzer. Sto uscendo quasi tutte le mattine all'alba, di buona lena, ma non sapevo come avrei affrontato l'esperienza metafisica delle tre ore da solo.
Ho attraversato delle belle crisi tra l'ora e mezza e le due ore infatti, ma poi gli ultimi sessanta minuti sono passati indolori, anche se il rush finale è stato perfezionato a più di 6 min/km... Meno male soprattutto che Margrethe e Isabella mi hanno accompagnato per una ventina di km in bici improvvisando diversi ristori e soprattutto mi hanno dichiarato che non avrebbero aperto la porta se poi fossi rientrato prima dello scoccare delle tre ore.
Ci voleva, e infatti stamani sono uscito prima delle sei per mangiarmi un po' di ripetute con ancora più carica, consapevole che la preparazione per la collezione di gare e tapasciate autunno-inverno procede benone.
I giorni di vacanza stanno trascorrendo splendidamente, dedicandomi alla famiglia, alla lettura (sono stato illuminato dalla scoperta di Mauro Corona e Isac Asimov), alla casa e alla cucina (Ifix!). Spero altrettanto per tutti. Non vedo l'ora di riformare la mandria verde e di imbastire qualche spedizione delle nostre!
A presto
Barbalunga Pani

PS: la foto? Prove tecniche di sponsorship!

mercoledì 28 luglio 2010

Giallo estivo


Si aggirano elementi veloci e brutali nel Parco d'estate...

martedì 6 luglio 2010

Triplete


Ecco in carniere la terza Tre Campanili. L’unica corsa che mi ha annichilito (arrivo tremante nelle retrovie – 2008), l’unica in cui sono arrivato al traguardo urlando come la Vezzali alle Olimpiadi (2009).
E’ una gara che amo, con la sola parte iniziale in leggera salita che si fa correre sovrappensiero, prima di affrontare pendii impegnativi in salita e soprattutto in discesa che obbligano alla concentrazione massima su ogni metro, tanto che le due ore e rotti volano. Spero che prima o poi le ore diventino quasi due e soprattutto che qualche altro Porticina si voglia aggregare in futuro.
Quest’anno sono riuscito a prenderla col dovuto rispetto senza lasciarmi prendere dall’effetto “io ho fatto la MR” (anche se il piacere di superare gente indossando la canottiera ufficiale è stato tutto mio). Si è trattato di una edizione particolarmente dura per via del caldo che ha picchiato sin dalla partenza e non ha dato tregua. In più ho accusato in discesa lo scarso allenamento (che male di gambe a 48 ore di distanza!) e la fatica della MR non si era ancora smaltita. Meno male che parte integrante della Tre Campanili è il “Picnic party” che Margrethe organizza generosamente a mille metri al fresco, nel massimo godimento post gara.
Ora è d’obbligo un periodo di congruo riposo. Per impormelo quest’anno ho prenotato la visita medica a settembre, rimanendo scoperto col certificato per luglio e agosto senza quindi cadere nella tentazione di partecipare ai vari “gir di mont” competitivi che pullulano sulle alpi lombarde. Solo tapasciate, che poi la stagione lavorativa 10/11 sarà pregna come non mai!!

mercoledì 30 giugno 2010

Monza Resegone 2010 - che notte MAGICA!






Finalmente riporto anch'io il racconto della mia Monza Resegone, non sono stato molto sintetico e me ne scuso in anticipo, ma scrivendo ho rivissuto ogni minuto della Notte Magica, e non volevo perdermi nulla nel racconto, così quando lo rileggerò fra alcuni anni potrò rivivere le stesse emozioni!
Ciccio

PRIMA

Bendeletta … Condropatia rotulea … Contrattura alla coscia … mi sento un rottame, il giorno della partenza si avvicina e la paura e l’ansia aumentano. La paura è quella di non riuscire a terminare la gara (scusate la Gara), l’ansia è quella di condizionare i miei compagni. La Monza Resegone è proprio una gara unica, 43 Km, di notte, arrivo in montagna e, appunto, a squadre. Basta che uno si ritira e la squadra è eliminata. Per me è un’assoluta novità, fino ad ora ero responsabile solo di me stesso, e quindi potevo permettermi tutto, questa volta invece è un gioco di quadra, uno sport prettamente individuale (il running) quella notte sarà di squadra. La mia Squadra è composta da me (ovviamente), dal Pani (un assoluta certezza, inossidabile, con lui ho corso le mie più belle e più pazze maratone) e da Fabio (cuore e polmoni per tutti, ma non ha mai corso una maratona, reduce come me da un infortunio al ginocchio, grande coraggio!).

I giorni corrono e la data si avvicina, gli allenamenti proseguono regolari, la forma sta arrivando, sono contento ma la paura rimane, reggeranno le mie ginocchia? E pensare che a febbraio mi sentivo onnipotente come superman, ed ora invece devo stare attento a scendere le scale di casa...

La settimana prima comincia la danza delle previsioni meteo, brutto, poi bellino ed infine ancora brutto. Il giorno prima ho aperti sul computer almeno 5 siti di previsioni meteo, seguo in diretta lo spostamento dell’anticiclone delle Azzorre. Mannaggia si sta spostando sull’oceano, preferisce andare al mare piuttosto che da noi in montagna, questo significa aria fredda ed instabile dalla Scandinavia; è definitivo, sabato notte sarà brutto. L’ansia aumenta, per noi è la prima volta, non sappiamo cosa ci aspetta, i preparativi dei cambi di vestiti mi tengono occupata quasi tutta la mente, perché non voglio sbagliare e trovarmi al momento giusto senza la cosa giusta. Era dai tempi dell’università che non provavo certe sensazioni, come prima dell’esame di chimica o del giorno di laurea. Il venerdì al lavoro sono uno zombie, guardo il computer ma col pensiero sono altrove.

Ci siamo è sabato, sono teso, cerco di stancarmi il meno possibile. Alle 19.00 arrivano a prendermi i miei compagni e Michele, uno dei nostri angeli custodi, apro il portellone della sua macchina e vedo i rifornimenti ben organizzati con cura maniacale, abbiamo cibo e bevande per almeno 3 giorni!!! Siamo pronti a tutto, ormai nulla e nessuno ci può più fermare. Le ore passano veloci in mezzo ai nostri numerosi sostenitori, tutti con almeno un gadget Porticina (grazie Valeria!) è proprio bello e mi sento già un eroe. Ultimi preparativi, ci appuntiamo il pettorale, questa volta lo mettiamo non sulla maglietta come al solito ma sui pantaloncini, così potremo cambiarci la maglietta più in fretta.

DURANTE

Mancano solo 30 squadre prima di noi, così ci portiamo scalpitanti sotto l’arengario per la partenza, siamo pieni di adrenalina, un sogno si sta per avverare. “… Porticina Runners di Monza partono tra 5, 4, 3, 2, 1 via!!!...” Che spettacolo il palchetto con tanto di riflettori. Si scende lungo via Vittorio Emanuele tra due ali di folla che, nonostante fosse tardi e avesse ripreso a piovere, ci incitava e faceva il tifo. Mi sento un eroe. Arrivati al ponte dei Leoni si vede una macchia gialla porticina esplodere. Che sensazioni indimenticabili. Smaltita l’adrenalina prendiamo il passo che avevamo stabilito a tavolino, finalmente si corre, tutti i pensieri e le preoccupazioni dei giorni precedenti sono svaniti. In via Lecco c’è un altro gruppo con uno striscione “I Love Porticina”. Splendido. Ma il bello deve ancora venire, non immaginavo di trovare a Villasanta così tanta gente, e passarci in mezzo con il Pani e Fabio che conoscono tutta la città, mi sembra di essere come Pantani sul Mortirolo. Corriamo felici, scortati in modo perfetto delle nostre due moto. La macchina fa la spola tra i rifornimenti. Mi piacerebbe spingere di più ma il saggio Pani mi tira le briglie, non sappiamo cosa ci aspetta. Superiamo e siamo superati da qualche terna, ogni volta ci si incita e ci si augura in bocca al lupo, questa gara è veramente unica. Quasi senza accorgerci siamo a Merate, la salita che temevo non si è quasi fatta sentire, accusiamo di più la discesa verso Calco. La pioggia, che prima era debole quasi piacevole, attorno al 15K si fa più insistente, basta una voce e le moto, impeccabili, ci preparano le pettorine impermeabili. Non finirò mai di ringraziare i nostri angeli custodi, sotto l’acqua tutta la notte, sempre felici e sorridenti (avevano anche un porta birra da tenere al collo!!!), sono stati parte integrante di questa impresa. Arrivati ad Olginate si gira per Calolziocorte che sembra non arrivare mai, rallentiamo perché le gambe si fanno un po’ dure. Concordiamo con le moto il cambio di maglietta ai piedi della salita per Erve. Tutto perfetto, ci cambiamo, mettiamo la frontale e mangiamo qualcosa, d’ora in poi come stabilito si cammina. Mi sento benissimo, non ho avuto neanche un dolorino alle ginocchia. La pioggia è sempre battente, ma siamo quasi in trance e non da fastidio. Con passo lesto cominciamo la salita, siamo tranquilli, abbiamo un buon margine sul cancello orario di Erve. Come immaginavo camminando recuperiamo un po’ di fiato. Tra il buio e la pioggia ogni tanto sbuca l’equipaggio della macchina per incitarci. È letteralmente fantastico. Poco prima di Erve salutiamo la macchina, le moto ci possono accompagnare ancora un po’. Passiamo il cancello orario, e ci dirigiamo alla nostra macchina parcheggiata il giovedì prima per il secondo cambio. Decidiamo di cambiarci tutto, compreso le scarpe, però non troviamo un posto comodo ed asciutto ed il cambio si protrae più del dovuto. Passa quasi un quarto d’ora e comincio a sentire freddo. Si riparte, un ultimo saluto ai nostri angeli custodi, d’ora in avanti saremo soli. Il sentiero di notte al buio è magico, marciamo compatti, superiamo alcune terne, aiutiamo ed incitiamo quelli che sono in difficoltà, siamo tutti amici. Mi sento benissimo, sono nel mio habitat naturale (la montagna) e non riesco a smettere di gridare che sono felice. Il prà di Ratt è ripido ma le gambe spingono senza accusare troppa stanchezza. Arriviamo alla bocchetta e con orgoglio al controllo gridiamo “164, formazione completa e compatta!!! Il pezzo duro è finito ma il sentiero è ancora lungo, la pioggia non ci ha mai abbandonato, ma contribuisce a rendere ancora più unica questa avventura. La cosa più sorprendente è che riesco a vivere e a godere intensamente ogni istante. Solitamente in maratona gli ultimi chilometri sono un incubo e non vedi l’ora che finisca, questa volta invece speravo che il sentiero fosse infinito. Siamo all’ultimo bivio, manca veramente poco, sono così felice che salto su e giù dalle roccette. Sento le voci. Siamo arrivati alla Capanna Monza, ce l’abbiamo fatta!!! Ci abbracciamo con la soddisfazione scritta in faccia. È da quando siamo piccoli che sognavamo questo momento. Recuperiamo il nostro zaino e ci cambiamo nel tendone. Poco dopo ecco che arriva anche l’altra squadra. Che gioia, ora tutto è perfetto. Siccome continua piovere intensamente e non c’è posto in capanna decidiamo di cominciare a scendere senza aspettare i nostri compagni. La discesa, come immaginavo, si rivela la parte più dura di tutta la gara, continua a piovere incessantemente il sentiero è fangoso è la stanchezza (soprattutto il sonno) cominciano a farsi sentire. Il caffè degli alpini alla Sorgente è miracoloso. Alle 6.00 arriviamo alla macchina ora è veramente finita!

DOPO
Alle 7.00 arrivo a casa, con sorpresa vedo uno dei tanti striscioni preparati per la partenza appeso fuori dalla mia porta, entro, la famiglia dorme ancora ma trovo la tavola imbandita per una super colazione, con tanto di torta appena sfornata. È forse il momento di massima felicità, devo ringraziare la mia mogliettina per questa sorpresa, ma soprattutto per la pazienza che ha dimostrato nel sopportarmi i giorni precedenti la Gara. Mi infilo subito a letto, ma dopo poco più di un’ora i bambini si svegliano, rimango a letto un po’ ma non riesco a dormire. Durante tutta la domenica mi sento intontito per la mancanza di sonno, ma mi sembra di camminare sollevato da terra da quanto sono felice, mi piacerebbe andare in giro con una maglietta con scritto “stanotte ho fatto la Monza Resegone!”.
L’ho già detto più volte durante il racconto, ma è stata davvero una notte magica, non smetterò mai di ripeterlo e non ne potrò più fare a meno, spero di poter partecipare per molte altre edizioni ancora. Voglio ancora ringraziare tutti i nostri angeli custodi (davvero impagabili) ed i miei compagni di avventura, siamo stati una squadra perfetta. La prima cosa che ci siamo detti i giorni dopo e su cui eravamo tutti d’accordo, senza parlarne prima, e che l’anno prossimo, sapendo cosa ci aspetta, potremo “limare” almeno mezzoretta sul tempo finale. Ora riposo, ma pensando già al programma di allenamenti per l’anno prossimo!



domenica 27 giugno 2010

I Sogni...se ci credi si avverano !

E’ bello tornare con la memoria ad una settimana fa.
Tutto è iniziato quasi sei mesi fa, quando ci siamo trovati una sera e guardandoci nelle palle degli occhi per darci vicendevolmente fiducia ci siamo detti “Quest’anno facciamo la Monza Resegone !”
E allora ci siamo preparati tutti e sei insieme a questa Sfida. Noi 171 e i nostri Amici 164.
Per lungo tempo abbiamo comunicato con questi numeri, ben sapendo che dietro a quei numeri si celavano le emozioni di tutti noi.
Che belli i lunghi domenicali nel Parco, le uscite notturne quando ormai le persone “normali” dormivano, con qualsiasi tempo sulle strade per Villasanta (ricordate che acquazzone quella sera in via Lecco !), i sopralluoghi ad Erve, l’allenamento al Cornizzolo…eh sì la Monza Resegone passa attraverso tutto questo.
E poi la settimana precedente la gara…per me è stata un inferno !
La domenica precedente la Gara, nell’ultimo allenamento, mi salta fuori una contrattura all’inguine. Non dico niente a nessuno.
Sento che non migliora, allora prendo qualche antinfiammatorio, roba normale…ma non per il mio stomaco che giovedì si ribella…sono “in sciolta” (addirittura sto a casa dal lavoro).
Venerdì sono spossato, poi sabato mi sveglio benissimo, capisco che è il giorno giusto !
Allora via con gli ultimi preparativi e poi ritrovo alle 19 all’Arengario con gli altri.
L’attesa della partenza si divide in due parti…una prima attesa coccolati a casa di Lara belli tranquilli e una seconda attesa nei pressi dell’Arengario quando le prime squadre iniziano a partire.
Questa oretta passata con “chi ci vuole bene” è un’altra chicca della nostra MR. C’era un clima perfetto che ci ha rassicurato e incitato.
Poi si va sotto l’Arengario, si salgono tre scalini, su quel palchetto ti senti in cima al mondo, onnipotente. Guardare in fondo alla via Vittorio Emanuele è guardare verso l’infinito, verso l’ignoto.
Non ricordo cosa ha detto lo speaker, ho solo sentito 5-4-3-2-1 via !
Volevo stare in centro alla partenza per sentirmi ancora più vicino ai miei due compagni di ventura.
Dopo l’ubriacante passaggio della Torcida Amarillo al Ponte dei Leoni finalmente mi tranquillizzo…ora si tratta di fare semplicemente quello che mi piace fare CORRERE !
Ci prendono ancor prima di Villasanta alcune terne…ma noi ci diciamo di stare tranquilli.
A Villasanta c’è ancora tanta gente…che bello !
Intorno al 10 k capisco che sto bene, mi sembra di aver appena iniziato a correre, se gestisco bene le forze ce la si fa.
La pioggerellina che cadeva già dalla partenza ora si fa più insistente…è meglio mettersi la pettorina per ripararsi un po’.
La temuta salita di Merate si rivela un bluff. Sarà stata la perfetta andatura imposta da Ale, sarà che siamo in forma, ce la mangiamo quasi senza fatica.
Accuso di più invece la discesa di Calco…le gambe iniziano a sentire i km.
Ora ci attende il lungo rettilineo con qualche salita fino a Calolziocorte. Gestiamo bene, ci chiediamo come stiamo…è fantastico correre sempre vicini nel buio della notte con i fari della moto che ci illuminano da dietro.
Ecco che si attraversa il ponte sull’Adda…qui inizio ad essere davvero un po’ stanco ma so che al Municipio di Calolzio ci fermeremo un attimo a cambiarci e a prendere le frontali quindi…stringo i denti.
Ripartiamo più asciutti per la salita ad Erve. Camminiamo veloci… di più non riesco.
Abbiamo sempre lo spettro del cancello orario di Erve…più che altro perché nel buio i riferimenti si annullano e non capisco quanto manca.
Le luci di Erve, l’ultimo curvone…è fatta !
Salutiamo i nostri angeli custodi Max&Lara…anche loro hanno fatto la MR !
Dopo il cancello orario il cinque di Lorenzo e poi via verso la notte.
Mi sento meglio di prima…sarà che ormai mi sento in un ambiente amico, la Montagna !
Capiamo che ormai nonostante la pioggia in alto e il fango in basso, la nostra impresa non ci può più sfuggire.
Non ci fermiamo mai…ecco il bivio del Prà di Ratt. Lo affrontiamo a muso duro, saliamo senza soste veramente determinati.
Un grido…è Ale là davanti che dice che ormai siamo al Forcellino.
Ci ristoriamo un attimo e via verso la Capanna…non è bello incontrare quelli che già scendono. Si dovrebbe vietare il rientro dal percorso di gara e obbligare a rientrare per il sentiero San Carlo.
Faccio segno a Dani di passare quasi per dare un senso gerarchico alle forze del gruppo. Lui rimane dietro quasi a ricordarmi che la MR viene corsa non da tre atleti che fanno una squadra ma da una squadra composta da tre compagni.
Arriviamo mano nella mano come ho sempre sognato.
Mi viene quasi da piangere…ma stupidamente mi trattengo.
Ecco Pani, Ciccio e Fabio…anche gli altri Porticina sono andati alla grande…ma di questo non avevo dubbi.
Ci cambiamo, entriamo in Capanna e dopo un po’ troviamo anche un posto per sederci.
Fuori continua a piovere ma comincia a fare chiaro.
E allora via che si scende, scivolando nel fango.
Il fascino della MR continua…mi godo il respiro del bosco che alle cinque di mattina sotto la pioggia ti fa sentire un tutt’uno con la natura e mi gusto il caffè dal profumo speciale offerto dagli alpini alla fonte San Carlo.
Ore 7.00 di domenica mattina siamo alla macchina. Fine.
Ed ora i ringraziamenti…a partire dai miei due compagni.
Grazie a Dani…per essere stato un compagno Ideale prima, durante e dopo. Sento davvero di aver condiviso con lui tutte le mie paure e le mie emozioni.
Grazie ad Ale… per l’umiltà con cui spesso è stato davanti. Non tanto per dimostrare di essere il più forte quanto piuttosto per spronare e tenere sulla corda i compagni. Non l’ho mai visto così in forma e non poteva scegliere giorno migliore per farlo.
Grazie alla mia mamma e al mio papà che mi hanno fatto “così forte”
Grazie a Massimo… con la sua moto ci ha protetto dove serviva e con tempismo perfetto ci ha incitato.
Grazie a Lara…per averci ospitato a casa sua nel pre-gara. Ci ha dato tanta serenità.
Grazie ad Adele...quando indirettamente le proposi di accompagnarci sapevo che era la persona giusta. Grazie a lei e ai suoi aiutanti, i Porticina avevano la macchina di supporto più bella di tutti. Grazie a Walter…per aver gestito con estrema perizia i rifornimenti
Grazie a Francesco…il suo entusiasmo giovanile è stato la ciliegina sulla torta.
Grazie ancora ad Adele e Lara…per la loro presenza femminile.
Grazie a Valeria…per lo splendido logo della MR e per tutti quegli adesivini con cui ha etichettato i numerosi supporter.
Grazie alla Torcida Amarillo…ora ogni volta che passerò dal Ponte dei Leoni avrà tutto un altro sapore.
Grazie a Filippo e Mattia…per essere venuti a vedere lo zio.
Grazie a Michele e Carlo…incontrati nel buio verso Erve, nel mio momento più difficile. Sappi Michele che quei metri che hai percorso al mio fianco mi hanno dato tanta fiducia.
Grazie a Vale e Sacco per il bandierone sulla moto degli accompagnatori.
Grazie a chi ha fatto lo striscione “I love Porticina”…chi è l’autore ?
Grazie a Teo…sapere di avere un cugino che ti aspetta in Capanna e che per di più controlla tutti i passaggi ti da sicurezza.
Grazie allo zio Luigi…che ha aspettato ore in strada per vedere i 10 secondi del nostro passaggio.
Grazie a quel bimbo di Usmate che continuava a ripetere orgoglioso le mie parole “Mamma, mi ha detto ciao Campione”
Ma Grazie soprattutto alla mia famiglia, alle mie “donne” Lella, Alice ed Elisa…ai sacrifici che hanno fatto in questi ultimi mesi e per quel dolcissimo rientro a casa alle 8.00 di domenica mattina…questo è stato per me il miglior premio della MR che – scusate - non vi racconterò ma che custodirò gelosamente nel mio cuore.
Il countdown alla prossima MR è già iniziato !
Siete tutti pronti ?

martedì 22 giugno 2010

Che notte quella Notte


Ragazzi che notte quella Notte. Sarà perché l’ho sognata prima, sarà perché continuo a tornarci con la mente, sarà perché mentre la vivevo non ci credevo.

Difficile, se non impossibile descriverla compiutamente, ogni minuto mi verrebbe in mente un nuovo ricordo e non riuscirei mai a porre la parola fine al resoconto.
Qualche chiazza sulla tela:
Sono stato così contento prima della partenza di essere amalgamato anche cromaticamente nella nostra Gente. Il tempo che mi separa dalla partenza, che in solitudine mi avrebbe logorato, è diventato un vero piacere, tra tanti occhi che mi danno tanta fiducia.
E che bello avere anche i 171 fino alla partenza dietro le quinte. L’unico peccato che non abbiamo potuto correre in parata neanche un secondo. Ho rivisto poi nella foto della partenza Dani sporgersi per incitarci, questo è il nostro Spirito!

Che patema alla partenza, ma anche che orgoglio ragazzi. Pronti via, occhio a scendere e via al volo. Le gambe girano subito bene, perfetto.
Ecco la Torcida! Mamma mia che brividi Grazie!
Passano le prime centinaia di metri. Le sensazioni sono perfette. Le moto si affiancano a proteggerci subito.
In un attimo Via Lecco è divorata, la piazza della Chiesa di Villasanta è sempre più vicina, mi sembra di andare troppo forte e di non riuscire a prendere il cinque di Isabella. Eccola, coi miei genitori. Mi sembra un po’ spaesata, ma alla fine capisce chi sta arrivando. Cinque!Il punto è lo stesso dove qualche decina di anni fa mi portavano a vedere quei marziani che di sera correvano fino a quella montagna là. Allora credevo che era più facile andare a giocare in Nazionale che emulare quei pazzi. Invece…
Via sempre a mille all’ora ad attraversare il paese, tra visi noti e non ma tutti sorridenti ed incitanti. Villasanta è davvero speciale.
Finisce il paese e ci disponiamo sul passo programmato, con Ciccio a menare l’andatura. Sta benissimo, sono contento, di fianco a lui ho compiuto tante imprese ormai. Fabio tiene bene il passo, concentratissimo. Tra Arcore ed Usmate ci disponiamo nella formazione che terremo poi fino alla fine: Ciccio davanti, io dietro a regolare il passo (cioè a dire a Ciccio di rallentare…) e subito Fabio, attento a non scalpitare; il suo enorme potenziale non gli fa dimenticare di non essere avvezzo alla distanza, bene così.
Sempre scortati in modo impeccabile dalle Moto, sono parte integrante, ci sentiamo una squadra. Una squadra completata dai ragazzi dell’auto, puntuali e precisi ad ogni appuntamento . Sono organizzati ed affiatati molto meglio dei ristori ufficiali e non ci fanno mancare nulla, fantastici!
I chilometri vengono divorati, e ispirandoci a Pacman, ci divertiamo a divorare qualche terna.
Stiamo bene e siamo tranquilli, anche quando comincia a piovere forte. Ciccio vola come non mai, io mi sento sicuro di arrivare in buone condizioni e Fabio, giustamente, non rischia nulla.
Tra Olginate e Calolzio rallentiamo, come biathleti che ci accingono ad andare al poligono.
Al punto convenuto, incontriamo tutti e sette i nostri Angeli che hanno allestito un bivacco e ci cambiamo predisponendoci alla camminata.
Tra un taglio ed un tornante la sorpresa di incontrare tante volte i ragazzi dell’auto. E’ magico, mentre camminiamo, vederli sul ciglio della strada. Ho l’occasione di riscaldarmi nel sorriso di mia moglie. Indimenticabile davvero.
Prima di Erve li salutiamo definitivamente, ma dopo un paio di minuti, dopo il cancello orario, ecco i ragazzi delle moto. Ci assistono nel secondo cambio di indumenti e ci salutano incoraggiandoci. Troppo grandi, fino all’ultimo.
Ora siamo noi tre. I metri da Erve al bivio ce li facciamo in perfetta solitudine. Ognuno di noi inconsciamente sta richiamando le energie per l’ultimo sforzo.
Il bivio. Ciccio davanti si trasforma nel Folletto Buono del Resegone. Parla, incita, aiuta, indica dove poggiare i piedi, battezza i gradi difficoltà di ogni passaggio! Io subito dietro, concentratissimo. Fabio a seguire, prudente e sicuro. Stiamo sempre benone, me ne rallegro egoisticamente quando vedo gente stare male di stomaco o per i crampi. Arriviamo al volo al Forcellino. Ci dicono che è finita ormai, ma, memore del provvidenziale secondo sopralluogo con Fabio, so che non è così e mi sforzo di non calare la concentrazione. Meno male, perché il sentiero si mantiene durissimo.
Sto per avvertire la stanchezza, specie quando incrociamo per l’ennesima volta qualcuno che dice che mancano venti minuti. Alla fine Ciccio annuncia di avere udito le voci della capanna. Ciccio davanti e Fabio dietro sono fiumi in piena di parole . Io sinceramente non so se stessi parlando o meno, ma ricordo il ribollire di mille emozioni, tutte assolutamente nitide ancora e per sempre dentro di me.
Arriviamo e ci ristoriamo alla meno peggio. Resta solo da attendere l’altro Cardine della Porticina. Eccoli. Li vedo arrivare freschi e con una Fierezza unica in viso. Sono stati bravissimi. Ora è davvero fatta!
Decidiamo di scendere ancora con buoi, piove troppo per godersi la Capanna e in un paio di ore fangose siamo alla macchina. Che buono quel caffè degli alpini.
Siamo stravolti, ma pervasi da una soddisfazione unica. Non è la “solita” sensazione post gara.
Qui senza alcuna retorica abbiamo davvero compiuto una impresa indimenticabile e ne siamo pienamente consapevoli.
Ce ne saranno ancora, ma questo regalo che ci siamo fatti è proprio unico. Tutto mio, tutto di Ciccio, di Fabio, di Margrethe, di Carlo, di Michele, di Violetta, di Pippo, di Tana e di Popo.