lunedì 16 novembre 2009

Ridendo e scherzando


Ridendo e scherzando ce la siamo portata a casa 'sta maratona a meno di un mese dalla precedente. Ce lo sentivamo, Ciccio ed io, di poter fare ancora meglio che a Venezia, e allora via con la pianeggiante Milano Pavia.
Quanto siamo carichi lo capiamo quando arriviamo alla partenza mentre stanno montando i gazebo e troviamo posto nel parcheggio praticamente deserto.
I minuti trascorrono chiacchierando in macchina e curando bene i dettagli. Graditissimo l'sms del presidente. Pensiamo agli altri Porticina, sappiamo che ci penseranno e sosterranno durante il loro allenamento.
Un veloce riscaldamento, per capire che la condizione c'è e via, partiti i 300 partecipanti!
Non c'è da sgomitare e ci troviamo subito a marciare alla grande, sto benissimo, riesco quasi a chiacchierare con Ciccio.
I chilometri scorrono veloci nell'indifferenza pigra della periferia milanese, arriviamo sui navigli, per vedere sulla riva opposta alla nostra i partecipanti a mezza e classica pronti a partire.
Presto i primi di queste gare ci raggiungeranno e supereranno, dandomi un carica in più.
Mi fermo per innaffiare una siepe ma in un paio di chilometri raggiungo Ciccio, che nel frattempo ha fraternizzato con un pavese. Siamo in tre, carichi.
Mi accodo per un po' per recuperare lo sforzo e poi affianco i compagni.
Mi rilassa molto il paesaggio, ovattato e fresco. Guanti e fascia "alla Balottelli" mi danno il calore giusto, i ristori sono abbondanti e le pastiglie Enervit si fanno sentire.

Arriviamo di buona lena al momento della verità. Esattamente al 30 incrociamo un paio di tapascioni in libera uscita sui navigli. Credendo di incoraggiarci uno grida "forza che è qui che viene la crisi, lo so che ne ho fatte tante di maratone". Grazie.
Sto sempre benone, voglio aggredire il 32°, per me sempre cruciale, e lo faccio di slancio.
Il pavese si è staccato purtroppo, ma Ciccio non ha pietà, con la mia approvazione. Non parliamo più, lui scandisce il ritmo regolare, con ampi margini sul record dei porticina.
Al 35 lo faccio avanzare per non intralciarci al rifornimento. Non riesco più ad appaiarlo e per due chilometri fisso i suoi calzini di Superman. La fatica si sente tutta, ma la carica e la consapevolezza più che compensano.
Ahia un mini crampo, al 37. il riflesso immediato è di gridare "vai Ciccio vai".
Devo gestire la situazione, ogni volta che provo a rilanciare sento un allarme in un posto diverso, polpacci in alto e in basso, cosce davanti e dietro, a destra e sinistra. Devo sopravvivere e dal 39 imposto un'andatura più confortevole, alla Dorando. Ciccio sparisce dalla mia vista, sono sinceramente contento per lui, sta andando alla grande.
Entriamo a Pavia, cerco e trovo sorrisi negli addetti al traffico, per i passanti noi runner siamo dei fantasmi. Fa niente. Al 41 guardo il cronometro, capisco che se anche mi metto a camminare il personale è in cassaforte. E' tutta in discesa, nuovi dolori mi tormentano le gambe, ma sorrido e mi vado a mangiare il tragurdo. 3.23.25!
Raggiungo arrancando l'arrancante Ciccio, ha fatto 3.22.06!!
Siamo distrutti come non mai, ma tanto tanto tanto contenti. Una fatica inumana per una soddisfazione disumana, ne è valsa la pena.

Porticina Pani

6 commenti:

  1. Grandi ragazzi siete sempre i due pilastri della porticina .

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  2. Siete davvero le nostre colonne !
    Se trovate anche l'architrave alla MR non vi ferma più nessuno !
    il presidente

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  3. Dopo aver letto questo post e la mail di ciccio ero così gasato che mi son messo le scarpe per correre!!!
    Bravi ragazzi!!! Avanti così...

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  4. Ragazzi mi permetto di aggiungere questa immagine perchè è troooooppo bella!!!!

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  5. Come siete belli...anzi come è bella quella maglietta verde !
    Grazie davvero ragazzi !
    Siamo orgogliosi di voi...con i vostri racconti ci avete regalato delle emozioni anche a noi !
    Pani sei il solito umile...ti sei dato un secondo in più...3.23.24
    Non oso immaginare come sarà il nostro 2010 !

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  6. Una sola parola.

    GRANDISSIMISSIMISSIMI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Dopo i vostri racconti la mezza mi sta un po stretta

    All green Michele

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