giovedì 18 novembre 2010

Mic vs Piriforme


La giornata inizia all'insegna della più classica delle mattine padane, nebbiolina, pioggerellina, freddolina. In perfetto orario, come da programma si presenta il Presidente a raccogliere i Porticina.

Arriviamo al parco delle cave con il solito anticipo che ci contrassegna. Accoglienza un po triste, un gazebo per il ritiro del pettorale, due gazebi come spogliatoi e una tipa che continuava a spaccare i maroni parlando al megafono e dicendo cose a caso. I partecipanti erano circa 400. Tra cui i due amici di Fabio e alcuni esponenti della Gerardiana basket (quelli che hanno fatto la MR).


Pani e Ciccio li vedo molto carichi, il presidente è imperscrutabile però si vede che è determinato. Io ero convinto di potermi migliorare ma avevo paura della comparsa dei miei soliti dolori, piriforme e contrattura alle cosce. C'erano però tutti i presupposti per una bella gara.


8.30 si parte, ci si addentra nelle vie uggiose di una addormentata di Milano, almeno per la prima mezzora, dopodiché si sono svegliati i milanesi e che per prima cosa fanno? Prendono la macchina e vanno chissà dove, strombazzando e lamentandosi come al solito con i vigili che non li fanno passare agli incroci


Parto tranquillo a 5.30 e corro diversi k con gli amici di Fabio e con i Gerardianas mi sento bene e per il momento non accuso nessun dolore! Paolo lo vedo poco più avanti e mi chiedo se sto osando troppo ma non rallento .. si va alla keniana ...


Arrivo in zona darsena e speravo tanto di vedere la partenza della 33, purtroppo sono già partiti da qualche minuto. Dopo poco, a poche centinaia di metri, vedo gli ultimi partiti. E' stata una soddisfazione superarli e sentire “hei ma quello fa la maratona”


Verso il 15k sento le prime avvisaglie dei dolori ma non mollo mi distraggo chiacchierando con quelli della gera. Siamo ormai sul naviglio e penso … ora è proprio tutta bella dritta !!!!


Arrivo alla mezza, fiato tutto ok ma i dolori si acutizzano, cerco di non pensarci e superare quelli della 33 e alcuni della 42 mi da un po di carica.


Mantengo un passo costante e mi concedo qualche passo solo ai ristori. I ragazzi della gera mollano un po, non mi faccio tentare e mantengo il mio passo ma sempre con l'orecchio pronto a percepire i passi del cameriere.


Km 32 le cosce mi fanno un male cane, cerco di cambiare il passo ma cambia poco.


Km 35 l'aspettato cameriere non si è ancora presentato e i ricordi tornano a Milano dove al 34,5 ho dovuto pagare il conto. Continuo a correre, sono stanco e dolorante, ma la crisi profonda non si fa ancora sentire.


Per alcuni K mi segue un tizio della 33 e per non sfigurare ostento un'espressione rilassata e uno sguardo fiero.


Il ritmo rallenta ma la consapevolezza che la finisco correndola tutta e che il BP è in tasca si fa più forte dandomi maggiore carica.


Km40 ristoro, basta banane non ne posso più !!!!!! un sorso di te gelato e via.


Guardo il cronometro 3h 58' non ci posso credere, posso farcela sotto le 4h10'.


Entro in PV e affronto con decisione il selciato nell'indifferenza quasi totale dei passanti.


Ormai è fatta e mi lancio nello sprint finale nell'ultimo tratto in discesa. 4h 09' 11”.


Sono fradicio ma contentissimo. 14 min meno di Milano ed una maratona fatta tutta di corsa!


Dopo una rapida occhiata alla minigonna FT delle miss che consegnano la medaglia cerco gli altri porticina. A fatica trovo Paolo che mi aggiorna sui risultati; grandiosi, ancora una volta tutti sotto il personale.


La grande goduria finale è stato il massaggio che ci siamo concessi …. roba da top runner!!!


martedì 16 novembre 2010

The Pres VS Mou

E’ Triplete !!!
L’autunno 2010 mi ha regalato:
- BP sui 10 K (Deejay Ten – 44m52s)
- BP sulla Mezza (Cremona – 1h39m56s)
- BP sulla Maratona (Milano-Pavia 4h00m57s)
Non sono certamente tempi da top runner ma si sa che almeno ai nostri livelli si corre sempre contro e soprattutto per se stessi.
Ecco i momenti clou della mia ultima gara.
La domenica prima…dolore al ginocchio al termine dell’ultimo lungo nel Parco ! Morale sotto le scarpe.
La settimana ante-gara…precauzionalmente non mi alleno e quindi non riesco neanche a sfogare la rabbia che ho dentro !

Finalmente domenica !
Ore 8.30 partenza…parto con molte incognite nella testa e nel fisico. La pioggerellina che cade dal cielo è quella che però mi ha sempre accompagnato nelle grandi imprese.
Ore 8.56.15 km 5…si scende dal cavalcavia, ecco la fitta al ginocchio. Cerco di cambiare la corsa e questo mi porta subito a irrigidire i muscoli della gamba opposta.
Ore 9.22.49 km 10…che bello ci si unisce ai podisti della 33 k. All’inizio si corre però sul lato opposto del Naviglio e ho la sensazione paradossale di essere “fuori gara”.
Ore 9.49.32 km 15…qualche battuta con i runner del folto gruppo della 33k che incitano noi della 42k.
Ore 10.23.21 km 21,097…la metà più facile è fatta, la proiezione (che so già essere sbagliata) è ampiamente sotto le 3h50m.
Ore 11.13.13 km 30…il ¾ di una maratona lo corro affiancato ad un runner della 33k…è un ottimo metronomo, lo ringrazio quando ci si separa…sono ancora sotto le 3h50m, ma so che tra poco arriva il momento della verità.
Ore 11.45.10 km 35…il cameriere aveva già scelto chi doveva pagare il conto di noi Porticina…esce con colma da una siepe e mi impone quella soglia psicologica dei 6min/km. Io lo affronto a muso duro.
Ore 12.17.36 km 40…capisco ormai che ancora una volta la soglia delle 4 ore è superata…ma il best ormai è in “sacoccia”…non mollo e seppur dolorante in ogni muscolo mi impongo di continuare a correre.
Ore 12.30.57 km 42,195…lo sprint finale aiutato dalla leggera discesa e ostacolato dal fondo scivoloso mi regala le 4 ore nette.

Sono esausto…ma dopo l’arrivo sono subito rinfrancato dal record-man Ciccio.
Ragionando, mi accorgo che il dolore al ginocchio che si presentava come fitta puntuale ad ogni km, dal 30° era quasi sparito…o meglio tutto il resto del corpo si era adeguato e aveva deciso di essere dolorante come il ginocchio.
La festa è davvero completa con i 4+1 BP…in particolare mi piace sottolineare la prestazione di Mic…migliorarsi da una maratona con l’altra di oltre 14 minuti non è cosa da poco !
L’ultima considerazione: sono sempre più convinto (e lo avete evidenziato già Voi nei post precedenti) che è essenziale correre con qualcuno dal 30° all’arrivo. Non per niente il mio best dell’ultimo quarto di maratona rimane Carpi 2008 dove al mio fianco c’era il "nontilasciosolo" Pani.
paolo

lunedì 15 novembre 2010

MILANO-PAVIA 42K 2010 - che fatica insieme!



Non so da che parte cominciare a raccontare una giornata veramente unica che ricorderò a lungo. Partirò dall’inizio, cioè 2 mesi fa circa … il calendario è stabilito, la prima maratona dell’anno scolastico 2010/2011 sarà la MI-PV già corsa l’anno prima con l’immancabile Pani al mio fianco, e già teatro di un impresa ancora ben viva nei nostri ricordi. Questa volta pianifico gli allenamenti con precisione certosina, mi faccio affascinare dalle teorie del dott. Albanesi sui lunghi alimentari per non inciampare nel muro della crisi del glicogeno, ci studio sopra, le faccio mie e così cominciano le domeniche di sacrifici, 30, poi 35 fino a 38k all’alba e a digiuno di carboidrati. Tutto funziona bene, solo un piccolo stop a fine settembre per il riacutizzarsi del dolore alla bendeletta del ginocchio sinistro. Salto una settimana di allenamenti, l’infortunio dell’inverno scorso mi ha insegnato molte cose, per fortuna il cammino è ancora lungo. Nel frattempo partecipo alla mezza di Monza e alla mezza di Cremona, ogni volta demolendo il mio personale. Mi sento veramente bene, gli allenamenti cominciano a dare i loro frutti, sono veramente curioso di vedere come andrà in maratona. Due settimane prima della partenza però avverto un fastidio sotto il piede destro, potenziale fascite plantare. Non è dolore ma è un fastidio ben presente e costante. Mi spavento perché so che per curare una fascite plantare ci vogliono mesi di stop, e comincia la tempesta del dubbio, partecipare o no alla maratona? Arriva la domenica della gara, digerisco male la sveglia all’alba, anche la colazione si ferma nello stomaco più del dovuto, so di aver fatto per bene i compiti questa volta, ma sento che mi manca la rifinitura delle ultime settimane per colpa del piede. Per fortuna il fastidio al piede si è molto ridimensionato e non sono preoccupato più del dovuto.


Rispetto all’anno precedente alla partenza ci sono due tende spogliatoi, i vc chimici e addirittura il servizio massaggi, siamo in 400, un po’ di più dell’anno precedente, il clima questa volta è più simile ad una gara piuttosto che ad un allenamento di gruppo.


Alle 8.30 puntuali si parte sotto una fastidiosa pioggerellina. Ovviamente dopo solo due falcate saltano tutti i piani tattici delle settimane precedenti, impostiamo un ritmo a dir poco folle attorno a 4.31 min/k che teniamo praticamente costante fino al 23k (a parte la sosta tecnica/fisiologica del 20k). Siamo perfettamente consapevoli di tenere un ritmo troppo veloce, ma consapevolmente continuiamo così. Più volte il Pani mi domanda cosa facciamo? Io ogni volta rispondo ormai!... A Cremona avevo pescato dal cilindro la giornata perfetta, oggi invece sin dalla sveglia sentivo che non sarebbe stato lo stesso. Già al 23k mi sento stanco, sicuramente per il ritmo troppo sostenuto ma patisco molto l’umido e la pioggia, ho le gambe dure per il freddo già da alcuni k. Smetto di parlare (di solito lo faccio al 30K…). Inavvertitamente e lentamente il ritmo sale prima a 4.35 poi a 4.40. Sulla carta sarebbe comunque perfetto, ma sono le sensazioni che sono negative. Guadagno a fatica il 30k, il Pani rimane leggermente attardato al rifornimento per colpa di uno che, pensando forse di essere al bar, si era fermato al centro del tavolo a fare provviste in stile aperitivo … Lo aspetto per passargli l’acqua così ne approfitto per tirare un po’ il fiato. Al 32k (o forse al 33k non ricordo bene …) mi arriva come un colpo di sonno. Mi sento veramente stanco. Non è il solito cameriere che stacca la spina improvvisamente, rallento ma non tracollo, lo stomaco si ribella con piccoli crampi, novità assoluta per me, forse il freddo. Lascio sfilare il Pani incoraggiandolo con il poco fiato che mi è rimasto, faccio un paio di k a 4.50/4.55. Al ristoro successivo il tè caldo (o meglio tiepidino) fa miracoli, i crampi allo stomaco passano. Mi riassetto sul ritmo di prima a 4.40/4.45, vedo il pani davanti a me a 20 secondi circa che non molla, lo vedo bene, il distacco rimane costante. Mi piacerebbe avere una corda e prenderlo al lazzo in stile Tom e Jerry per raggiungerlo, so che se lo raggiungessi una parte delle sofferenze sarebbe alleviata. Mi concentro, raschio il fondo del barile dell’orgoglio e con una fatica al di sopra di ogni pensiero e dell’umana fattibilità, in piena crisi, allungo il passo di oltre 10’’ a k. Vedo il distacco diminuire, mi ritrovo a correre a occhi chiusi, dal mio corpo non sento più nulla. Quando dopo due k circa raggiungo il Pani per me la gara è finita, ormai in sua compagnia non posso più mollare. Siamo al 39k il ritmo è sempre lo stesso attorno a 4.45, comincia un tira e molla come se ci stessimo giocando la vittoria, non capisco se sono io che rallento o è il Pani che accelera, in realtà sono timidi ed inefficaci tentativi di rilanciare l’azione; i calcoli sono difficili in queste condizioni ma sentiamo che il traguardo delle 3h15’ è alla portata. Entriamo in Pavia, salto sulle aiuole pur di guadagnare anche solo pochi metri, il cartello dei 41k come al solito fa miracoli ma questa volta non c’è più un briciolo di energia da consumare per lo sprint finale, il ritmo cardiaco non è alle stelle forse perché è rimasto anche poco sangue da pompare. Per via delle gambe più lunghe rispetto al Pani potrei forse allungare di qualche secondo in discesa, ma non voglio togliermi la gioia di tagliare il traguardo insieme a lui, dopo una maratona che ha avuto il sapore dell’odissea. Tagliamo il traguardo ed il cronometro segna 3h15’44’’, che soddisfazione!!! Cosa abbiamo realizzato!!! Ci abbracciamo, ci siamo sostenuti a vicenda, se fossi stato da solo gli ultimi 10k li avrei corsi a ritmo jogging.


Subito però sento forti dolori alle gambe, con molta difficoltà e tremando dal freddo raggiungo la borsa del cambio che però trovo lasciata per terra insieme a tutte le altre sotto la pioggia (grande pecca dell’organizzazione!!!). Per fortuna i vestiti all’interno sono rimasti asciutti, mi cambio, riacquisto un po’ di calore e di mobilità, tanto da riuscire a guadagnare il tavolo del ristoro finale ed ingurgitare tutto ciò che trovo a portata. Sono letteralmente frastornato e pieno di dolori muscolari, per fortuna piede e ginocchio hanno retto alla grande a questa inumana fatica. Mi separo dal Pani che è stato raggiunto dalla famiglia, e mi dirigo verso il traguardo per aspettare gli altri due Porticina.


Con stupore vedo Paolo già al traguardo con il cronometro che da poco ha superato le 4 ore (per lui sono 4h00’57’’), con il ginocchio in quelle condizioni è un miracolo che l’abbia finita, in più personale, grande prova di coraggio ed orgoglio, complimenti!!! Poco dopo arriva anche Michele in 4h09’11’’, anche per lui miglior tempo personale, nonostante tutti i suoi acciacchi!!! Ma chi siamo noi Porticina, come a Cremona tutti e 4 abbiamo demolito i personali. Poco dopo via sms sappiamo anche del tempo di Ale impegnato Torino, anche lui PB!!!


Che giornata ma che prezzo! Senza dubbio la maratona più faticosa della mia vita, sono stracontento di essere arrivato insieme al Pani e condividere con lui il record porticina sulla maratona (a parte il secondo di differenza applicato d’ufficio), che credo rimarrà inviolato a lungo. Oggi a mente fredda, con le gambe più stanche che mai (neanche dopo la prima maratona mi facevano così male) e con una caviglia dolorante forse per il pavé viscido finale, ritengo forse di aver compiuto una sana incoscienza, di essere andato oltre il mio limite. Ora riposo e recupero … fino alla prossima incosciente maratona …


Ciccio

Turin Marathon

Che dire ?
Ho fatto il mio personale, 3h49'37'', ma forse potevo fare meglio.
Giornata autunnale, grigia e nebbiosa a Torino, ma temperatura ideale per correre, circa 10 gradi.
Ore 9.20, puntualissimi, si parte. I primi 20 km passano regolarmente, non voglio strafare, ma nemmeno rallentare troppo, tanto in una maratona prima o poi la stanchezza arriva..... (pensiero zen !!!) Ed eccola lì la stanchezza, pronta a dirmi che forse non era tutto bello come mi sembrava, ed eccola lì, anche prima del previsto, km 24, quando la strada inizia a salire (altro che cavriga !!! - vedere altimetria per credere !), km 25, vomito, km dal 26 al 28, lenti lenti..... poi ..... forse se ne va, e tutto torna quasi normale, ma non del tutto. Torino si riavvicina, e rientrando in città capisco di poter stare sotto le 3h50'. Mi rimetto a correre sui 5'20'' al km, tranne nei km del ristoro che affronto più lentamente e camminando per alcune centinai di metri...., sperando di non aver sbagliato i conti :-) Il traguardo finalmente si avvicina e passare sotto lo striscione è sempre una gran bella emozione. Però, forse, si poteva fare meglio.... ma sarà per la prossima volta, magari - e lo spero - insieme agli amici porticina !!!

Milano Pavia by Ciccio & Pani




Non so cosa sia successa ieri. Se non fosse per i dolori alle gambe che mi hanno torturato tutta la notte direi di avere semplicemente sognato...

E dire che mi ero svegliato a fatica dopo un sabato sonnolento e svogliato. Insomma sino alla partenza non avevo grandi obiettivi per la Milano-Pavia. Ero però molto curioso di vedere come sarebbe andata dopo avere cambiato metodologia di allenamento e approccio nutrizionale; dopo una dozzina di maratone quasi tutte uguali sarebbe cambiato qualcosa. In meglio o in peggio in poche ore lo avrei saputo.

Sotto il gonfiabile mi piace scherzare coi compagni Porticina, siamo gli stessi 4 moschettieri del torrone di Cremona, ed andare a incoraggiare gli amici villasantesi alla loro prima maratona: hanno lo spirito giusto, stanno per vivere momenti indimenticabili, sono contento per loro!

Partiamo. Da subito Ciccio ed io ci assestiamo sul piede dei 4.30. Siamo al solito partiti più veloce di ogni pianificazione tattica, lo sapevamo. Nei primi km la frequenza è insolitamente alta, si assesta dopo il cavalcavia. Ricordo bene l'edizione del 2009, mi sembra di averla corsa non un anno fa ma molto recentemente. Mi incoraggia molto percepire di stare facendo meno fatica dell'anno scorso, quando l'avevo fatta tutta col fiatone. Qui mi sento in massimo controllo.

Al passaggio all'altezza della partenza della Classica faccio il punto della situazione: mi sento benissimo. Ciccio è un metronomo infallibile, scandisce un ritmo perfetto. Stavolta è lui a chiamare un pit stop, ne approfitto anch'io.

Entriamo nella terza decina di km, di solito per me la più noiosa. La vivo a ritmo costante, in attesa di vedermi venire incontro il Cameriere a presentarmi il conto di un avvio folle. Al trentesimo ricordo bene i metri dell'inizio della mia crisi del 2009, ma questa volta niente. Il ritmo è sceso tra i 4.40 ed i 4.45, le gambe cominciano a dolere, ma è ancora sopportabile. Ciccio rallenta un attimo per passarmi dell'acqua. Stiamo stringendo i denti e cominicia il balletto dei "vai se ne hai" "ma dove vuoi che vada", "mi raccomando vai" eccetera. Al 32 Ciccio rallenta, io vado avanti costante, la gara è ancora lunga, mettiamo fieno in cascina.

I km del Cameriere scorrono insolitamente tutto sommato normali. Ogni tanto qualcuno mi affianca e supera. Spero tanto che sia Ciccio. Ad un certo punto al 39 eccolo affiancarmi. Grande! Ora è lui a tirare sullo slancio. Non ne abbiamo per parlare, sappiamo solo che stiamo davvero facendo un'impresa. Procediamo affiancati, appena uno ne ha rilancia l'azione, che fatica, ma che bello andare così alla fine di una maratona. Ad un km dalla fine dopo un paio di curve Ciccio prende vantaggio lo imploro di andare senza curarsi di attendermi, ma lui mi incita a raggiungerlo, vuole arrivare insieme! Questo mi da uno sprone incredibile a volare come un pazzo sul selciato finale. Vedo negli ultimi metri Isabella e Margrethe, il loro incitamento è il propellente per lo sprint. Alla fine senza accordi Ciccio ed io arriviamo prendendoci per mano. E' un onore finire così la mia corsa più bella. Dopo l'arrivo non capisco più niente, il tempo, 3.15.44, mi dà letteralmente le vertigini. Ci raggiunge la famiglia. Disfatti ma felici ci uniamo alla processione dei penitenti sul ponte coperto e guadagnamo ristori e spogliatoi.

Mi spiace non restare a Pavia ad attendere gli altri, ma Isa reclama per tornare a casa. Vengo aggiornato via sms: anche oggi 4 BP! E i villasantesi hanno chiuso alla grande anche loro! A casa sono in piena adrenalina, faccio e disfo sull'onda dell'entusiamo. Solo alla sera mi finisce l'autodoping e preda di dolori sempre più lancinanti mi butto nel letto. Stamane sono claudicante all'estremo (caviglia gonfia e muscoli deflagrati in ogni fibra) ma al settimo cielo. Che Dono avere questa passione ragazzi!

venerdì 12 novembre 2010

BUON COMPLEANNO BLOG !


Caro blog

auguri di buon primo compleanno.

Grazie a chi l'ha pensato e creato,

Grazie a chi ha scritto i post,

Grazie a chi ha commentato,

Grazie a chi ha letto.

lunedì 1 novembre 2010

L'ingresso al parco è inibito !

Scusa ? Cosa vuol dire ? Oggi è un gran giorno per correre ed io me lo voglio godere tutto !
Piove, il Lambro è esondato nel parco, la Porticina è chiusa ma oggi c'è l'ultimo lungo prima della Maratona.
Ci sono tutte le premesse perchè sia un giorno speciale !
Quando ormai temo di dover correre da solo ecco il Pani ed Ale...!
Mi perdoneranno gli altri, ma i compagni che volevo oggi !
Il Pani...la sua confidenza odierna è di quelle storiche che ti riempiono di entusiasmo.
Ale...perchè un anno fa esatto facevo la mia prima corsa insieme a lui.
E allora via...non ci ferma neanche il carabiniere che a San Giorgio al grido di "dietrofront" ci intima di uscire.
Grazie ragazzi...anche per avermi scortato fino alla fine di quello che per me è stato un duro ma mi auguro fruttuoso allenamento !
paolo