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E’ passata una settimana…ormai ho metabolizzato la mia ultima maratona.
Mentre scrivo mi verrebbe da descrivere la mia gara di Milano come un’Impresa.
Poi un po’ di sano realismo e obiettività mi fanno pensare che il mio 3.54.00 non può essere considerato un grande risultato in assoluto.
Però io per arrivarci ho fatto una fatica dell’anima.
Da quando ho iniziato a correre ho sempre diviso molto nettamente la maratona e chi la corre in "sopra e sotto le 4 ore".
Fin ad ora avevo sempre sfiorato questo risultato.
Da questa mia convinzione nasce la gioia immensa e il mio pianto liberatorio sulla linea d’arrivo.
La gara in sé è andata via liscia.
Mi ero lasciato convincere da Ale che la pioggia avrebbe giovato.
Imposto il mio ritmo a 5.15 al km.
Al 10° circa mi accorgo che sto bene…mi viene da accelerare ma mi sforzo di rallentare.
Passo la mezza tranquillo, maledicendo il lago d’acqua proprio sotto il tappetto del chip.
Mi attende il “giro in centro”. Corro corso Venezia con lo sguardo dall’altra parte dove passano i runner avanti di circa 4 km. Non ci sono né Claudio né Ciccio…caspita sono ancora più avanti capisco che stanno andando alla grande.
Al 27° circa comincio ad essere stanco…faccio fatica a mantenere il ritmo, ma spingo.
Al 33° circa il cameriere…lo guardo, lo ringrazio, ma gli dico che io questa volta non pago e mi preparo ad affrontare gli ultimi km ad un ritmo pù lento.
E’ la prima volta che una decina di km all’arrivo non mi sembrano neanche tanti.
Sarà la convinzione che fra un po’ ci sarà Dani ad attendermi.
Eccolo prima del previsto, al 37° circa (prima del Vigorelli)…che gioia !
500 mt insieme e poi mi dice che fa la scorciatoia per riprendermi al 40°.
Sono i km più duri quando mi lascia…guardo ripetutamente il cronometro. Capisco che ormai è fatta ma spingo ancora.
Corso Sempione…altri 500 metri con Daniele che non smette di incitarmi.
In fondo a corso Sempione Dani mi saluta, io giro e un groppo in gola di emozione quasi non mi fa respirare.
Mi gusto gli ultimi due km, vedo il cronometro sopra la linea di arrivo…per la prima volta, dopo 5 tentativi, c’è il 3 davanti !
paolo
lunedì 23 aprile 2012
lunedì 16 aprile 2012
Maratona di Milano 2012
Ed eccomi a raccontare ancora una volta una maratona, come al solito tirata al massimo ed oltre… Partiamo dall’inizio… Nonostante il brutto tempo il morale è alto, siamo tutti carichi e stiamo tutti bene. Personalmente godo della mia miglior forma di sempre e non lo nascondo. È da settembre che lavoro con continuità, tutte le domeniche o lungo tranquillo in compagnia o montagna; l’unico rimpianto è aver fatto un solo lungo un po’ ben strutturato, ma mi sento veramente bene. La macchina presidenziale ci raccoglie puntale come al solito e ci dirigiamo con il giusto anticipo alla partenza. Siamo io, Paolo, Alessandro, Claudio e Daniele che però partirà un’ora dopo di noi per la staffetta. Si smorza la tensione con il giusto quantitativo di cavolate, poi si comincia con il solito balletto: a quanto parti… quanto pensi di metterci… come ti vesti… quanto mangi… dai Claudio parti con i palloncini delle 3h… ma no sei pazzo… no farti problemi, tu che ne hai, vai… ma si forse… no, no, non se ne parla troppo veloci, partiamo a 4.20/4.25… Com’è, come non è, sotto una pioggia battente, al secondo o terzo k (non ricordo bene) mi ritrovo a correre affianco a Claudio, con ritmi indiavolati (4.15!!!) ma soprattutto con i palloncini delle 3h!!! È noto ormai che l’appetito vien mangiando, inoltre accarezzare il sogno delle 3h è inebriante. Ci guardiamo in faccia… Perfettamente consapevole di essere abbondantemente più veloce di quanto potrei permettermi in maratona, continuo con il gruppetto delle 3h.
Fu sera e fu mattina, 5° k, media parziale 4.16 min/k – BPM 158.
Ogni tanto accenno timidamente a Claudio frasi del tipo: “… magari è meglio sfilarsi un attimo e rallentare un pochino …” ma lui mi risponde: “… va bene, io cerco però di stare ancora con loro…” Caspita lo vedo proprio bene, corre molto leggero senza mostrare fatica, sono convinto (e contento per lui) che oggi riuscirà a sfondare il muro delle 3h. Ed io cosa faccio? Rimango ancora coni palloncini delle 3h…
Fu sera e fu mattina, 10° k, media parziale 4.15 min/k – BPM 162.
Le gambe girano ancora molto bene, ma siamo solo al decimo k. Addirittura al 12k Claudio accelera e supera i palloncini. Lo rivedrò solo all’arrivo.
Fu sera e fu mattina, 21° k, media parziale 4.17 min/k – BPM 166.
Mi sono ormai abituato a questo ritmo veloce, ma il cardiofrequenzimetro comincia a mandarmi segnali d’allarme. I BPM salgono, il fiato s’accorcia. Ho deciso ormai da qualche k di tenere duro il più possibile, e, come al solito, di gestire alla meglio la crisi che verrà.
Fu sera e fu notte, buio… 27° k, media parziale 4.16 min/k – BPM 170.
Ormai è chiaro, non riesco più a tenere il passo dei palloncini, il cuore è alle stelle. Dentro di me penso che avrei voluto abbandonarli non prima del 30k, ma in fin dei conti posso essere già molto soddisfatto così. Mi sfilo lentamente e prendo il mio passo attorno a 4.30 min/k. Poco a poco vedo di nuovo la luce. Riacquisto un po’ di lucidità, il BPM ritorna su valori più giusti per una maratona, il fiato si regolarizza. Bene, avanti così!
Fu sera e fu di nuovo mattina, 37° k, media parziale 4.31 min/k – BPM 163
Al 37° inevitabilmente, si presenta il cameriere con il conto dei primi k troppo veloci. Questa volta, a differenza delle altre, agisce solo sulle gambe. Dure. Vorrei muoverle più velocemente. Non si può. Vorrei allungare il passo. Sento tirare dovunque. Comincio quasi ad aver paura di un eventuale infortunio, penso a quanto ancora mi aspetta quest’anno e mi metto il cuore in pace, anche perché non posso fare altrimenti. Mi trascino per 4k, pensando solo all’arrivo.
È notte, tutto buio, 41°k, media parziale 4.51 min/k – BPM 160
Come sempre il cartello del 41° k fa miracoli, chiudo letteralmente gli occhi, lingua di fuori e spingo al massimo.
Fu sera e fu mattina, traguardo 3h05’58’’, media finale 4.24 min/k
Pochi metri oltre l’arrivo vedo Claudio, lo abbraccio convinto che sia riuscito nell’impresa delle 3h, in vece mi racconta di essere andato in crisi gli ultimi k… La signora maratona non perdona nessuno…
Sono ovviamente molto soddisfatto della mia prestazione, ben oltre le aspettative! Sono Molto contento anche per Claudio che, nonostante la crisi, ha comunque limato il personale di 4’, e Per Paolo, che finalmente ha raccolto quanto ha seminato in questi anni di allenamento, ed è riuscito ad abbattere il muro delle 4h! Mi dispiace per Ale, visibilmente deluso della sua prestazione, evidentemente qualcosa è andato storto.
L’organizzazione della gara mi è sembrata buona, da grandi maratone importanti. Unica nota molto stonata, la quasi assenza del ristoro finale, solo frutta e acqua. Anche il sacchetto conteneva solo due bottigliette ed una misera brioscina… Peccato per il maltempo che, oltre a bloccarmi le gambe, ha evidentemente bloccato anche la gente, che è rimasta in casa maledicendo la maratona perché non poteva prendere la macchina!
Ed ora uomini sotto con la montagna!!!
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